Già 135 associazioni romagnole hanno sottoscritto l’appello per la regolarizzazione dei migranti

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Diverse associazioni ravennati, forlivesi, cesenati, riminesi uniscono le forze per la comune campagna di mobilitazione a favore di una regolarizzazione universale delle persone migranti privi di permesso di soggiorno. La raccolta delle adesioni via mail e su piattaforma ad oggi ammonta a 135 associazioni attive sul territorio romagnolo e più di 1.300 cittadini che hanno già dato il loro sostegno. Numeri destinati a crescere ulteriormente in vista della decisione del Governo che si annuncia come imminente.

PER UNA SOCIETÀ GIUSTA E SOLIDALE, PIÙ LEGALITÀ E SICUREZZA PER TUTTI

Nel documento di cui riportiamo il titolo e alcuni brani (che alleghiamo) si dice: “Vogliamo una regolarizzazione di tutte e tutti i migranti in Italia perché è giusta, è conveniente ed è l’unico strumento per uscire assieme da una crisi che, partita come sanitaria, sarà presto una feroce crisi economica. Non una sanatoria, perché la sanatoria è per gli evasori fiscali, i costruttori abusivi, per chi fa lavorare in nero. Una regolarizzazione che non riguardi solo chi attualmente lavora… Inoltre questo permesso potrebbe anche aprire la strada ad una futura, ed auspicabile, revisione del Testo Unico sull’Immigrazione, creando canali di ingresso sicuro nel paese e mettendo fine alla continua e decennale strage nel mediterraneo. I migranti privi del Permesso di Soggiorno chiedono una regolarizzazione che li liberi dalla loro condizione di prigionieri di fatto. Chiedono la possibilità di lavorare in regola, avere un medico e una casa, partecipare in modo attivo e dignitoso alla società e contribuire alla sua crescita. Si stima che siano oltre 600 mila in Italia oggi. Centinaia di migliaia di persone relegate ai margini, di cui molte senza una casa o costrette in ghetti, rendono risibile ogni appello al distanziamento sociale e alla distruzione di una catena di contagio. Chi non ha documenti per fare un contratto di affitto non può avere una casa dove restare, non può accedere al sistema sanitario e non può contribuire alla migliore gestione della sanità comune e dell’emergenza virus… Una regolarizzazione per tutte e tutti i migranti che sono privi del Permesso di Soggiorno è una regolarizzazione della nostra società, della nostra umanità, della nostra legalità.”

Le associazioni che hanno sottoscritto il documento non sono soddisfatte del compromesso che sembra emergere a livello governativo. “Purtroppo l’ipotesi che, stando alle indiscrezioni di stampa, sembra avere coagulato le forze politiche di maggioranza rappresenta un preoccupante,  inaccettabile e discriminatorio compromesso al ribasso.  – scrivono in una nota – Infatti, invece di prevedere una regolarizzazione universale che una volta per tutte abolisca la nuova schiavitù dei lavoratori migranti sfruttati in nero nelle campagne, nelle case e nei cantieri italiani , si ipotizza la sola “sanatoria” (così la chiamano, impropriamente) dei lavoratori agricoli e per un tempo ridicolo di appena 3 mesi. In questo modo, forse, si salverà la stagione agricola e la raccolta di frutta e verdura ma non si salveranno i tanti invisibili, lavoratrici e lavoratori stranieri costretti ad accettare paghe misere (3,5 euro all’ora invece di 7,7 come previsto dai contratti collettivi), senza contratto perché privi di regolare permesso e quindi braccia soggette al ricatto e allo sfruttamento di mafie, caporali e imprenditori senza scrupoli.”

Appello Regolarizzazione 

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