Sanità. Meeting a Rimini per una nuova tecnica nella chirurgia oncologica endoscopica

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Una procedura innovativa e meno invasiva per intervenire sulle vie biliari e pancreatiche, in particolare per patologie oncologiche. Lo ha utilizzato l’equipe dell’unità operativa di Gastroenterologia – Endoscopia digestiva di Rimini dell’Ausl Romagna (diretta dal dottor Mauro Giovanardi) nel corso di un meeting recentemente svoltosi all’Ospedale “Infermi” e tenuto dal professor Massimiliano Mutignani direttore dell’Endoscopia Digestiva ed Interventistica dell’Ospedale Ca’ Granda Niguarda di Milano, punto di riferimento nazionale e internazionale per il trattamento endoscopico della patologia biliopancreatica.

Ad assistere al meeting interdisciplinare, oltre a tanti professionisti di Rimini (chirurghi, oncologi, radiologi, radioterapisti, internisti e tutti coloro che sono quotidianamente impegnati nel trattamento della patologia benigna e maligna biliopancreatica), anche il dottor Carlo Fabbri direttore dell’unità operativa di Gastroenterologia di Forli-Cesena e il dottor Mario Brancaccio dell’equipe di Gastroenterologia di Ravenna (diretta dal dottor Omero Triossi), nonchè numerosi altri specialisti gastroenterologi di Forlì-Cesena e Ravenna.

 

Questa procedura interventistica, già in uso per altre indicazioni ma nuova per l’Endoscopia digestiva bilio-pancreatica, potrà aprire nuovi e importanti scenari per il trattamento palliativo delle neoplasie del sistema biliare e pancreatico. Si tratta della tecnica di Termoablazione con radiofrequenza effettuabile con un apposito, sofisticato dispositivo. Il dottor Marco Di Marco dell’équipe di Gastroenterologia dell’Ospedale “Infermi”, sotto la supervisione dello stesso professor Mutignani, ha eseguito uno dei primi trattamenti di questo tipo, in favore di un paziente affetto da neoplasia benigna dell’ampolla di Vater (punto di confluenza del coledoco e del dotto pancreatico principale).

 

“L‘intervento in questione – spiega il dottor Di Marco – è stato condotto in corso di colangiopancreatografia retrograda endoscopica e ci ha permesso, grazie al calore applicato dalla sonda, di trattare definitivamente un piccola porzione di tessuto residuo del tumore benigno già in gran parte asportato in corso di ampullectomia endoscopica e cresciuto all’interno del coledoco”.

“L’alternativa – ribadisce il dottor Giovanardi – sarebbe stato un intervento chirurgico particolarmente demolitivo per il paziente e non privo di possibili, teoriche, complicanze. Aver avuto come ospite il professor Mutignani ci ha riempito d’orgoglio soprattutto perché ci consente di continuare un percorso di crescita costante intrapreso già da diversi anni dalla Gastroenterologia riminese e che oggi si inserisce in un comune percorso che le tre Gastroenterologie dell’Ausl della Romagna stanno costruendo per affermarsi come punti di riferimento di prim’ordine per i nostri cittadini”.

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