Stefano Bonaccini: “se uno non si vaccina non può lavorare in ospedale”, bene il passaporto vaccinale per il turismo

“Sui sanitari la dico così: io non so se serva l’obbligo vaccinale, so che se uno non si vaccina non può lavorare in quel luogo lì”. Lo ha detto alla trasmissione tv Mattino Cinque il Presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che secondo un sondaggio SWG è il secondo Presidente di Regione più popolare in Italia dopo Zaia, con un gradimento che supera il 70%. La notizia è rilanciata dall’Ansa.

“Quattro anni fa fui il primo presidente di Regione a prendere la decisione di vaccinare tutti i ragazzi e i bambini – ha aggiunto Bonaccini – e noi per primi in Italia, dopo tanti anni, tornammo all’obbligo vaccinale per la parte che ci competeva, ossia la fascia 0-3 anni. Se non ti vaccinavi e non ti vaccini non puoi iscriverti all’asilo nido pubblico o privato”.

Toccando il tasto della vicenda AstraZeneca, ha proseguito il governatore emiliano-romagnolo, “oggi ci auguriamo che arrivi il sì di Ema per poter ripartire. Solo lunedì in Emilia-Romagna, in una giornata, ci sono state 90.000 persone che si sono prenotate tra i 75 e i 79 anni. Io – ha aggiunto – farei il vaccino AstraZeneca. Seguiamo la scienza: se Ema dice che si può ripartire, farei AstraZeneca come qualsiasi altro vaccino approvato da Ema e Aifa”.

E nel corso della trasmissione televisiva, Bonaccini si è soffermato anche sul tema di un eventuale pass per chi si è vaccinato così da rilanciare il comparto del turismo, particolarmente segnato dall’emergenza Coronavirus. “Sono d’accordo sul passaporto vaccinale” in un’ottica turistica: “chi è vaccinato e quindi è tranquillo ed è sicuro, è giusto che possa contribuire a far ripartire quelle attività che sono così in difficoltà”.

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