Verucchio. Da giovedì 30 giugno in vigore l’ordinanza per contenere i consumi idrici:

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La mancanza di precipitazioni atmosferiche si fa sentire sempre più, la siccità incombe e scattano i primi provvedimenti per contenere ogni possibile spreco. Entrerà infatti in vigore domani giovedì 30 giugno l’ordinanza numero 43 firmata questa mattina dalla sindaca Stefania Sabba che, per limitare i consumi idrici alla luce dell’attuale situazione di siccità, vieterà fino al 21 settembre sul territorio comunale di Verucchio ogni prelievo di acqua potabile dalla rete idrica per uso extra-domestico – in particolare per l’innaffiamento di orti, giardini e lavaggio automezzi – nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 21.

Per i prossimi due mesi e mezzo, i prelievi di acqua dalla rete idrica saranno consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici, industriali e per tutte le attività regolarmente autorizzate che richiedono l’uso di acqua potabile. Restano esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana, mentre il riempimento delle piscine sia pubbliche sia private, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua, è consentito esclusivamente previo accordo con il gestore della rete idrica.

Ovviamente, nel documento non mancano le possibili sanzioni. Nella fattispecie, in caso di mancato rispetto delle disposizioni riportate nell’ordinanza – sulle quali è incaricata di vigilare la Polizia locale – sono previste sanzioni da 25 a 500 euro.

Il provvedimento del Comune di Verucchio e degli altri Comuni del territorio è sinergico con quello della Regione Emilia-Romagna, che il 21 giugno scorso ha dichiarato lo stato di crisi per 90 giorni – fino appunto al 21 settembre – a causa della grave situazione di siccità. L’obiettivo delle misure previste dall’ordinanza è “governare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili per garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i bisogni primari per l’uso alimentare, domestico e igienico”.

La situazione attuale, come recita la stessa ordinanza, è determinata da diversi fattori che hanno reso necessaria la limitazione dei consumi idrici sul territorio regionale: precipitazioni tra le più scarse degli ultimi 60 anni, la diminuzione dell’acqua disponibile che a giugno ha superato il 60%, le temperature registrate a maggio – terzo mese più caldo dal 1961 – e giugno, le previsioni meteorologiche stabili con temperature in aumento e l’abbassamento delle falde acquifere regionali, nonché la portata dei fiumi in diminuzione a cominciare dal Po, dove sta aumentando anche la risalita d’acqua dal mare Adriatico.

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