Operazione complessa della Capitaneria di porto di Rimini sulla filiera della pesca

Più informazioni su

Si è da poco conclusa un’importante operazione complessa condotta dalla Capitaneria di porto di Rimini nell’ambito del settore della pesca, finalizzata alla controllo sul rispetto delle vigenti disposizioni normative nazionali ed europee, con particolare riferimento alla lotta alla pesca illegale mediante l’uso di strumenti non convenzionali, al contrasto alla pesca ed alla commercializzazione di specie ittiche sotto-misura, nonché alla tutela della salute del consumatore e al rispetto della concorrenza nel mercato di settore.

L’operazione ha comportato mirati controlli: a terra – presso strutture ristorative, centri di commercio all’ingrosso e al dettaglio nonché ispezioni ad automezzi utilizzati per il trasporto del pescato fresco o congelato – all’interno dei porti, presso i centri di lavorazione del pesce, ed in mare, presso impianti di mitilicoltura ed a bordo di unità impegnate nella pesca professionale. L’attività di vigilanza e controllo è stata estesa a tutto il litorale riminese, da Cesenatico a Cattolica, coprendo anche vaste aree interne della provincia di Rimini e di Forlì-Cesena dove sono ubicati grossi magazzini per lo stoccaggio di prodotti ittici destinati al mercato europeo, e protraendosi ininterrottamente per oltre 3 giorni in cui il personale di terra e gli equipaggi della Capitaneria di porto di Rimini, sotto il coordinamento della Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Ravenna, hanno tracciato e controllato l’intera filiera della pesca locale e quella proveniente da altre zone della penisola. Complessivamente sono stati eseguiti 30 controlli, di cui 8 a bordo di unità da pesca all’interno delle acque territoriali prospicienti il litorale compartimentale di competenza. Sono stati elevati 6 verbali amministrativi, per un ammontare complessivo di circa 8.000 euro di sanzioni amministrative e sono stati sequestrati circa 800 Kg di prodotto ittico sottomisura e/o in cattivo stato di conservazione. Inoltre, nell’ambito della fase marittima dell’operazione, il Comandante di una unità da pesca è stato deferito all’Autorità Giudiziaria in quanto navigava con la documentazione tecnica di sicurezza scaduta, costituendo potenziale grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione, per la tutela dell’ambiente marino-costiero e per la salvaguardia della vita umani in mare. Tra le irregolarità riscontrate più frequentemente l’errata e fuorviante etichettatura dei prodotti venduti sia nelle fasi all’ingrosso, sia in quelle della vendita al dettaglio, inoltre, è stata riscontrata la violazione delle norme igienico-sanitarie relative alla commercializzazione del prodotto ittico, al suo imballaggio e trasporto, ovvero l’immissione in commercio di prodotto sottomisura, ed anche la commercializzazione di prodotto di minor pregio, venduto per specie di maggiore qualità.

Il Comandante della Capitaneria di porto di Rimini, Capitano di Fregata Domenico SANTISI, ha dichiarato che “l’impegno della Guardia Costiera a tutela delle risorse ittiche sarà continuo e costante, non solo al fine di tutelare la fauna marina e le specie protette, ma anche e soprattutto a tutela dei consumatori attraverso la lotta alle frodi alimentari e alla irregolare immissione sul mercato dei prodotti ittici con particolare riguardo alla tracciabilità del pescato ed al buono stato di conservazione dello stesso”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RiminiNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.