Regolamento dei dehors a Santarcangelo, Callà (Confcommercio): “No a tavoli e sedie agli artigiani”

Il Presidente provinciale della Fipe-Confcommercio interviene sulla nuova disciplina degli arredi esterni che verrà discussa in Consiglio comunale: "Ci opporremo in tutte le modalità concesse e nelle sedi opportune all’applicazione di un regolamento farlocco che legittima l’abusivismo, in barba a leggi, norme e risoluzioni ministeriali"

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Ho partecipato personalmente alla riunione convocata dall’Amministrazione con le Associazioni di categoria per discutere della bozza di regolamento per la disciplina dei dehors e degli arredi e in quell’occasione ho ribadito quello che noi, come FIPE-Confcommercio, continuiamo a sostenere su tutti i tavoli ai quali siamo chiamati a confrontarci: gli artigiani, anche abbinando all’attività artigianale quella di commercio al dettaglio, non possono dotarsi delle attrezzature tradizionalmente utilizzate negli esercizi di somministrazione, ovvero tavoli e sedie.

Sia ben chiaro. Non lo dice Gaetano Callà o la FIPE, ma lo dicono le risoluzioni del Ministero dello Sviluppo economico che, nel riconoscere una diversa funzione e operatività ai pubblici esercizi rispetto alle attività artigianali o di commercio al dettaglio, prevedono la possibilità di dotarsi di tavoli e sedie solo ai pubblici esercizi. 

Lasciando stare tecnicismi o ragionamenti in punta di diritto che ai non addetti ai lavori poco interessano, la questione in estrema sintesi è la seguente: gastronomie, gelaterie, pizzerie al taglio, piadinerie, etc, etc nascono e sono normati per la vendita per asporto di ciò che producono e commercializzano, non per far consumare alimenti o bevande ai clienti seduti ad un tavolo. E’ sufficiente prendere in considerazione la miriade di responsabilità, professionalità richieste, tassazioni e costi che fanno capo ad un pubblico esercizio rispetto alle altre attività per comprendere che si tratti di esercizi completamente differenti tra loro e tali devono rimanere. Un artigiano vuole dotarsi di tavoli e sedie? Si trasformi in un pubblico esercizio e potrà operare nelle regole, senza fare concorrenza sleale ai bar, caffetterie, pizzerie, ristoranti, pub, etc etc. Ad ognuno il suo mestiere.

Venendo all’Amministrazione clementina, ribadisco quanto già sostenuto in sede di riunione. Ci opporremo in tutte le modalità concesse e nelle sedi opportune all’applicazione di un regolamento farlocco che legittima l’abusivismo, in barba a leggi, norme e risoluzioni ministeriali. Consiglio inoltre all’Amministrazione di predisporre un fondo nel bilancio comunale per risarcire tutte quelle attività diverse dai pubblici esercizi, che acquisteranno tavoli, sedie, ombrelloni, dehors che poi non potranno utilizzare!

Gaetano Callà 
Presidente provinciale FIPE-CONFCOMMERCIO

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