Regolamenti polizia urbana e attività in spiaggia, Confcommercio Riccione critica gli amministratori

Il presidente Giovanetti: "Non una delle nostre osservazioni è stata minimamente presa in considerazione nei testi approvati dal consiglio comunale. Perché non tenere conto delle istanze del tessuto imprenditoriale della città?”

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“In data 10 e 11 maggio scorsi la Confcommercio ha, con pochissimo tempo a disposizione, formulato le osservazioni al regolamento di polizia urbana e al regolamento per l’esercizio delle attività accessorie sull’arenile, come chiestoci espressamente dagli amministratori di questa città durante i vari incontri svoltisi con le associazioni di categoria nella prima metà del mese di maggio, ha poi anche incontrato il Sindaco al riguardo e ha infine tristemente constatato che il Consiglio Comunale ha approvato entrambi i regolamenti come se nulla fosse accaduto”. Commenta desolato, con queste parole, il presidente Confcommercio Stefano Giovanetti quanto accaduto a Riccione.

“Non è stata cambiata nemmeno una virgola rispetto ai testi propostici, non una delle nostre osservazioni è stata minimamente presa in considerazione – aggiunge Giovanetti -. L’amarezza è tanta. Sono da poco stato eletto alla guida di questa associazione, ma da subito alcune domande mi sorgono potentemente: a cosa serve la concertazione tanto conclamata dal vice sindaco nelle riunioni di presentazione di tali regolamenti? Perché non tenere conto delle istanze del tessuto imprenditoriale della città?”.

Dopo tali domande, Giovanetti incalza: “Sono profondamente deluso, ma anche un po’ arrabbiato per l’atteggiamento che definirei sordo di questa amministrazione; al fine di non fare diventare la spiaggia un lungo bazar, per gli stabilimenti balneari e i chioschisti abbiamo osservato che potessero svolgere sì attività di merchandising, ma con la vendita di quei prodotti già inseriti nel piano di spiaggia; cambiando argomento, un intrattenimento musicale a settimana è davvero troppo poco per tanti locali: con questo regolamento non si possono fare due concertini nella stessa settimana e, se un imprenditore avesse la malaugurata idea, sempre nella stessa settimana, di esporre opere artistiche o presentare un libro e fare anche musica live, si troverebbe nell’impossibilità – assurda – di farlo, perché la legge regionale considera intrattenimenti musicali anche le due fattispecie appena citate; pertanto, al fine di offrire nuove opportunità, per tutti i pubblici esercizi posti sul demanio abbiamo proposto di effettuare intrattenimenti musicali in numero massimo di 40 nel corso della stagione balneare e per quelli che si trovano nel resto della città abbiamo chiesto che tali intrattenimenti potessero arrivare ad essere 10 al mese; sempre per bar, pub, pizzerie e ristoranti abbiamo chiesto potessero effettuare una domanda cumulativa per l’autorizzazione degli intrattenimenti musicali (in questo caso il Sindaco ci ha rassicurati a voce che così sarebbe stato, ma sui nuovi regolamenti ciò non è scritto e solitamente carta canta) e abbiamo ribadito l’importanza di consentire la musica di sottofondo da quando i pubblici esercizi aprono sino a quando chiudono. Ma sono state, purtroppo, tutte richieste al vento, richieste che avrebbero potuto contribuire al miglioramento ed allo sviluppo dell’offerta turistico/commerciale di Riccione. Nonostante i nostri amministratori pare proprio “si bastino da soli”, Confcommercio – conclude il presidente – continuerà imperterrita a far sentire decisa e forte la voce dei propri associati ed è per questo che abbiamo infine chiesto a chi di dovere di rivalutare entrambi i regolamenti in un tavolo di lavoro tra rappresentanti del comune e associazioni di categoria al termine della stagione estiva, e comunque entro la fine dell’anno 2016”.

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