Rimini, scovate dalla Finanza a percepire pensione sociale senza diritto

Due donne, una italiana, l'altra argentina, si erano trasferite all'estero, senza comunicarlo all'Inps e continuando a percepire il sussidio, illegittimamente.

Percepivano la pensione sociale, pur senza risiedere più in Italia. È successo a Rimini, dove la Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività investigativa “Italians Out”, ha individuato due donne, una di 68 anni e una di 80, che avevano lasciato l’Italia senza darne comunicazione all’Inps. Continuavano così a percepire il sussidio, pur avendone perso il diritto, visto che uno dei requisiti della pensione sociale è la permanenza sul suolo nazionale.
L’intervento, eseguito dalla Tenenza di Rimini, di concerto con quella di Cattolica, da seguito alle attività di controllo inserite nell’ormai consolidato rapporto di collaborazione tra Guardia di Finanza e Inps, finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni economico-finanziarie, nel campo della previdenza e dell’assistenza.

L’attività investigativa eseguita ha consentito di appurare che una delle due donne aveva trasferito di fatto la propria residenza all’estero, senza mai effettuare le previste comunicazioni all’Ente previdenziale, mentre l’altra, di origini sudamericane, pur mantenendo in Italia la propria residenza, di fatto si era trasferita stabilmente all’estero, rendendosi irreperibile ma continuando a riscuotere indebitamente gli emolumenti assistenziali attraverso l’accredito sul proprio conto corrente. Essendo venuto meno, quindi, il requisito della residenza effettiva ed abituale nel territorio nazionale, essenziale ai fini del diritto alla concessione dell’assegno sociale, entrambi le donne (una italiana di 68 anni e una argentina di 80 anni) sono state denunciate per l’indebita percezione della pensione sociale alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Rimini, quali responsabili di danno allo Stato: la pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni. È stato inoltre richiesto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato, quantificato in 37.231,00 euro complessivi. Analoga segnalazione è stata effettuata all’INPS di Rimini per gli appropriati e tempestivi provvedimenti di competenza, al fine di dare avvio alle procedure di revoca dei benefici e recupero degli addebiti.