Migranti, la vicepresidente della Regione Gualmini: “La Romagna ne accoglie troppo pochi”

In risposta a un'interrogazione del leghista Fabio Rainieri: "Il problema maggiore è quello dell'equa ripartizione tra i territori: la metà dei Comuni dell'Emilia-Romagna non accoglie richiedenti asilo. In particolare la Romagna è sotto quota", citando le province di Forlì-Cesena e Rimini

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La metà dei Comuni dell’Emilia-Romagna non accoglie migranti e in particolare la Romagna è “sotto quota”, in primis le province di Rimini e Forlì-Cesena. A rilevarlo è la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, titolare del Welfare nella giunta di viale Aldo Moro, che oggi (martedì 8 novembre) ha risposto in commissione ad un’interrogazione del leghista Fabio Rainieri. 

Alla luce di un caso clamoroso come quello di Tabiano Bagni, in provincia di Parma, Ranieri chiedeva una “più equa distribuzione dei migranti da accogliere sul territorio regionale”. Secondo gli accordi di ripartizione tra Stato, Regione e enti locali, dice il leghista, numero due dell’Assemblea legislativa, “alla provincia di Parma dovrebbero essere destinati 1’11,7% dei richiedenti asilo presenti in Emilia-Romagna”. Invece “ne sono accolti il 14,2 %”, con picchi nel Comune di Salsomaggiore Terme, “dove risiedono meno del 5% degli abitanti di quella provincia, ma sono presenti il 18,26% dei richiedenti asilo ad essa assegnati”.
Nella frazione di Tabiano risultano 580 residenti e 149 migranti in albergo, su un totale di 227 richiedenti asilo accolti nel Comune di Salsomaggiore Terme. “Il problema maggiore – è la risposta di Gualmini – è quello dell’equa ripartizione dei migranti tra i territori: la metà dei Comuni dell’Emilia-Romagna non accoglie richiedenti asilo. Una situazione che non può funzionare nel lungo periodo e probabilmente i criteri di ripartizione provinciale condivisi con le Prefetture dall’estate 2014 stanno mostrando limiti”.

Gualmini fa riferimento, in particolare, alla Romagna che è “sotto quota” e cita a questo proposito le province di Forlì-Cesena e Rimini. E pensare che i sindaci del cesenate si erano mobilitati qualche tempo fa proprio contro i troppi arrivi…

Esclusi invece nuovi arrivi in provincia di Parma: “La presenza di 150 migranti a Tabiano non mi vede per nulla concorde – ribadisce – ed è evidentemente lontana dalla linea espressa da Regioni e Anci nazionale che chiede il collocamento del minor numero possibile di richiedenti nel maggior numero possibile di Comuni”.

A complicare la situazione dell’accoglienza in Emilia-Romagna è stato anche il terremoto in centro Italia. Gualmini segnala infatti un “aggravio di arrivi” di richiedenti asilo in regione a causa del terremoto che ha colpito quattro regioni, che sono quindi state escluse dal riparto. Siamo tuttavia, spiega, in una situazione non più di “emergenza, ma di ‘ordinaria amministrazione’, nel senso che i flussi di profughi continueranno ad arrivare nei nostri territori senza troppe interruzioni”.

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