Rimini, nuovo prefetto Tramonti: “Mafia osservata speciale”

L’animus napoletano” la porta a offrire un caffè alla stampa nel suo primo incontro con i giornalisti e nella sua prima giornata ufficiale di lavoro a Rimini. La nuova prefetta, Gabriella Tramonti, il nono dal 1995, seconda donna dopo Giuseppa Strano Peg Materia, appena andata in pensione, si insedia in Via IV Novembre, di fronte al Tempio malatestiano. Location che da “appassionata d’arte” non potrà che apprezzare.

 

“Sono stata un paio di volte a Rimini per turismo, di passaggio”, racconta, come riporta l’agenzia DIRE. E ora approfitterà della sua permanenza anche per conoscere le bellezze della città e del suo territorio. Ben conscia del tanto lavoro che le si prospetta davanti.

 

Ha già incontrato il questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza. Altrettanto farà nei prossimi giorni con il sindaco e i vertici delle istituzioni. Mentre nella giornata di ieri si è incontrata con tutti i dirigenti della Prefettura. 

 

“Sto cominciando a conoscere gli interlocutori e le varie tematiche per avere un quadro della città e per instaurare rapporti fondamentali per il mio lavoro” ha detto anche se è certo che la nuova prefetta non è arrivata all’oscuro di tutto tanto che, in questi giorni, mentre chiudeva il suo ultimo incarico di coordinatrice del Grande progetto Pompei della prefettura di Napoli per la riqualificazione e prevenzione delle infiltrazioni criminali, ha trovato il modo di confermare che Rimini “è una zona nota: mi sono informata trovando conferme”.

 

Tra le priorità ci sono ovviamente ordine pubblico e sicurezza. “È un privilegio – spiega – essere arrivata in una realtà complessa e importante”, connotata da “un senso civico profondo” e da “spirito d’iniziativa”. L’incremento della popolazione è “continuo”, non solo per il turismo estivo, argomenta il nuovo prefetto, per cui l’obiettivo è che “il riminese riesca a vivere bene” le iniziative che ci sono, “rendere la vita la più sicura possibile”, andando a “valorizzare le radici culturali di Rimini”.

 

Il background professionale di Tramonti evidenzia anche il forte impegno antimafia e di certo, non nasconde, avrà “un’attenzione particolare, non posso snaturarmi. Ho lavorato in comuni complessi, c’è un imprinting professionale“. La Romagna d’altronde non è scevra dalle infiltrazioni malavitose: “La lotta è anche del cittadino. Insieme si creano maggiori anticorpi e qui c’è il tessuto giusto, un senso civico spiccato“.

 

Altro tema da affrontare, prosegue rispondendo alle domande dei cronisti, è quello degli organici. Per le forze di polizia occorre “riuscire a descrivere la realtà riminese, fare capire la media delle presenze. Questo è il vero problema”. D’estate è noto e arrivano i rinforzi, con le forze di polizia “molto attive e presenti” sul territorio. E i risultati lo dimostrano, con il “decremento degli episodi delittuosi”. Per quanto riguarda invece gli organici della Prefettura si deve essere “molto realisti. Il ministero dell’Interno ha una visione completa e altre realtà sono più sotto organico di questa”. E poi, aggiunge, “non è il momento di concorsi”. Insomma “un sacrifico è richiesto a tutti, bisogna fare con quello che c’è”. Altra questione annosa quella della sede, Tramonti sa che c’è un problema, “vedremo cosa fare, ma non ho la palla di vetro”.

 

Infine la tornata elettorale di giugno con tre Comuni al voto, Coriano, Santarcangelo di Romagna e Riccione, di cui gli ultimi due dopo lo scioglimento dei rispettivi consigli comunali. “Faremo anche quello. Vengo da realtà dove i Comuni che si sciolgono sono all’ordine del giorno. Ma non è un problema, un pò di lavoro in più fa parte della nostra professione”.

 

A Tramonti stare ore alla scrivania non spaventa. Anzi, “sono abituata a un lavoro intenso, senza limiti di tempo“. Al momento, conclude chiedendo l’aiuto anche dei giornalisti perchè è importante lavorare con un buon livello di comunicazione, “non ci sono particolari emergenze, ma un ordinario ricco e impegnativo, un bel numero di attività che bollono in pentola”.