Morfina in vena, morì una 93enne all’ospedale di Santarcangelo: infermiera rinviata a giudizio

Ipotesi di omicidio colposo per chi ha praticato l'iniezione all'anziana paziente, deceduta nell'agosto 2014

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Un’iniezione di morfina in vena fu, secondo la Procura di Rimini, la concausa di morte per un’anziana paziente all’ospedale di Santarcangelo, nell’agosto del 2014: per tale motivo – come informa l’agenzia Ansa – è stata rinviata a giudizio per omicidio colposo l’infermiera che praticò alla donna tale terapia. 

L’infermiera, assistita dall’avvocato Luca Ventaloro del Foro di Rimini, si è sempre difesa sostenendo di aver praticato l’iniezione sottocutanea alla paziente di 93 anni con un quadro clinico già molto compromesso.

La donna, prima ricoverata al reparto di Geriatria dell’ospedale Infermi di Rimini, era stata trasferita a Santarcangelo dove poi era deceduta. Sotto la spinta dei parenti, che però oggi non si sono costituiti parte civile, sulla salma era stata eseguita l’autopsia che aveva messo in evidenza come vi fosse una quantità elevata di morfina nel sangue, possibile concausa del decesso.

Il processo con rito ordinario è stato fissato per 10 ottobre e la difesa ha già annunciato che chiederà una perizia medico legale. L’infermiera non è stata sospesa.

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