Donne in attesa dell’autobus scambiate per prostitute a Rimini

Raffaella Sensoli (5 Stelle): "Sempre più diffusa la presenza sui marciapiedi, di giorno e di notte. Chiediamo alla Regione di intervenire anche per evitare che a farne le spese sia la vocazione turistica della città"

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Rimini la presenza di prostitute sui marciapiedi, di giorno e di notte, è ormai una consuetudine. Al punto tale che le donne in attesa del bus vengono spesso avvicinate dai passanti che le scambiano per ‘lucciole’. Lo racconta la consigliera regionale M5s Raffaella Sensoli. “La presenza sempre più diffusa di prostitute su marciapiedi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, è uno dei sintomi del persistente degrado in cui Rimini sembra essere piombata negli ultimi tempi”, scrive Sensoli in una nota. 

Riferendo poi di “diverse segnalazioni di donne ferme in attesa dell’autobus avvicinate da passanti che le hanno scambiate per prostitute. Per questo – dice la 5 stelle – chiediamo alla Regione di intervenire anche per evitare che a farne le spese sia la vocazione turistica della nostra città”.

Il tema è anche quello dello sfruttamento e spesso la violenza che stanno dietro alla prostituzione. “I marciapiedi usati per la mercificazione del corpo delle donne – afferma Sensoli – sono gli stessi dove passeggiano i turisti e le famiglie, con al seguito i propri bambini, in vacanza sulla nostra costa; è facile intuire quale possa essere la negativa esperienza e la conseguente cattiva pubblicità che i visitatori potranno avere rispetto al proprio soggiorno a Rimini, che alla vigilia dell’8 marzo e di una nuova stagione estiva, si presenta indifferente alle condizioni delle donne”.

Condizioni “inaccettabili per la nostra Regione e per le nostre comunità e che richiedono un impegno comune, convinto e concreto delle istituzioni, da attivare in più direzioni: dalla scuola al turismo, dalla comunicazione alla sicurezza”.

“Crediamo – conclude Sensoli – che la Regione debba richiedere, in raccordo con gli enti locali, al Governo la realizzazione di piani concreti da parte delle forze dell’ordine e dell’amministrazione giudiziaria diretta a contrastare i fenomeni connessi allo sfruttamento della prostituzione ed alla sua proposta lungo le strade”. Per la consigliera servono “anche le necessarie attività di coordinamento e di supporto tecnico ai Comuni, ed in particolare modo quelli a più elevata vocazione turistica o sedi di importanti assi stradali, al fine di realizzare piani di contrasto della prostituzione lungo strade e marciapiedi”.

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