“Non fare il Pollo!”: un video e un manifesto contro il gioco “delle tre campanelle” a Rimini

Al via la campagna di comunicazione realizzata dagli studenti delle scuole superiore cittadine nell'ambito del progetto su legalità e sicurezza stradale della Polizia municipale

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Un video e un manifesto contro il gioco “delle tre campanelle”. Via a Rimini alla campagna “Non fare il pollo” realizzata da alcuni studenti delle superiori nell’ambito del progetto su legalità e sicurezza stradale organizzato dalla Polizia municipale per il biennio scolastico 2016-2018. E che ha coinvolto quattro istituti superiori: Maestre Pie, Malatesta, Alberti e Serpieri. 

Gran finale a dicembre con una giornata in cui gli studenti nel corso di un’assemblea plenaria mostreranno il frutto del proprio lavoro agli alunni delle altre scuole che interverranno.

A realizzare il video che spiega, soprattutto ai turisti, le dinamiche truffaldine del gioco “delle tre carte”, sono stati gli studenti di terza H e terza J del Serpieri. Per fare capire che farsi attrarre dai “pallinari” non solo “non è conveniente in quanto non si vince mai”, ma si può anche incappare in una multa da 50 euro. Ecco perché conviene “Non fare il pollo”.

Oltre al video sono stati predisposti poster da affiggere nella zona del mare e del centro storico; locandine destinate agli stabilimenti balneari, agli alberghi e agli esercizi commerciali delle zone interessate dal fenomeno; banner che verranno installati nelle zone dove si gioca, principalmente lungo i viali delle Regine. Attualmente i gruppi di “pallinari” sono circa una decina, composti ciascuno da una decina di soggetti: quello che muove le carte, i pali, e sei-sette finti giocatori. 

La Polizia municipale per contrastare il fenomeno ha inserito all’interno del regolamento di Polizia urbana uno specifico articolo che vieta sia di organizzare, in luogo pubblico o aperto al pubblico, il gioco, con sanzioni da 500 a 3.000 euro, sia di partecipare, con sanzioni da 25 a 150 euro. Per i recidivi la Polizia municipale ha chiesto alla Questura l’emissione del foglio di via, la cui inosservanza costituisce reato, con le conseguenze previste dalla legge fino a giungere, qualora il tribunale lo ritenga, alla condanna.

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