Rimini celebra i 600 anni dell’Abbazia della Scolca con iniziative per tutto il 2018

Il progetto intende promuovere lo straordinario patrimonio storico, religioso, artistico e scientifico di questo importante bene ecclesiale

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Avrà inizio sabato 6 gennaio il Giubileo della Scolca con l’apertura della Porta Santa e alle 11 la Santa Messa nella solennità dell’Epifania celebrata da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini. “Un tesoro ritrovato, 600 anni dell’Abbazia di Scolca” è il progetto realizzato in occasione dei seicento anni della fondazione dell’Abbazia di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca (1418) per l’intero 2018, teso a promuovere lo straordinario patrimonio storico, religioso, artistico e scientifico di questo importante bene ecclesiale. Domenica 7 gennaio alle 16 è in programma “L’adorazione dei Magi” di Giorgio Vasari, lettura biblico-teologica dell’opera d’arte a cura di suor Maria Gloria Riva. Proprio nell’Abbazia il Vasari eseguì la splendida tavola con l’Adorazione dei Magi.

E’ stato presentato giovedì 4 gennaio in municipio “Un tesoro ritrovato, 600 anni dell’Abbazia di Scolca”, il progetto realizzato in occasione dei seicento anni della fondazione dell’Abbazia di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca (1418-2018) per l’intero 2018, teso a promuovere lo straordinario patrimonio storico, religioso, artistico e scientifico di questo importante bene ecclesiale. Un anno d’iniziative che avranno il loro primo momento sabato 6 gennaio con l’inizio del Giubileo della Scolca e l’apertura della Porta santa, che avrà inizio alle 11 con la Santa Messa nella solennità dell’Epifania celebrata da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini. Un primo momento a cui farà seguito domenica 7 gennaio alle 16 “L’adorazione dei Magi” di Giorgio Vasari, lettura biblico-teologica dell’opera d’arte a cura di suor Maria Gloria Riva.

Il programma proseguirà poi con tante iniziative nel corso del 2018 in cui sono previsti approfondimenti spirituali e momenti culturali, rappresentazioni e concerti, approfondimenti storici, perché l’Abbazia di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca rappresenta uno dei luoghi ecclesiali, storico.artistici più importanti per la storia di Rimini. Voluta nel 1418 da Carlo Malatesta, tra i più illuminati politici della casata riminese, che l’ha donata nel 1421 ai Benedettini di Monte Oliveto Maggiore. Con questa fondazione monastica, affidata a uomini celebri per cultura e gusti estetici raffinati, Carlo anticipò gli splendori architettonici e culturali del nipote Sismondo Pandolfo, fautore del Tempio e di Castel Sismondo. Di quel lontano 15esimo secolo, di questa squisita primaverile rinascenza restano segni rari benché eloquenti: lo stemma di Carlo che appare nel mezzo del soffitto cinquecentesco, la sigla e l’araldo di Roberto Malatesta, figlio di Sismondo, su capitelli della facciata. L’età d’oro di Scolca fu, piuttosto, il Cinquecento: a partire dagli affreschi, ancora ben visibili, di Benedetto Coda. Nel 1547 salì a Scolca Giorgio Vasari per farsi ridurre in bella copia dall’abate Gian Matteo Faetani il manoscritto delle celebri Vite, la prima, organica storia dell’arte italiana da Cimabue agli eredi del Buonarrotti. Qui il Vasari eseguì la splendida tavola con l’Adorazione dei Magi. Realizzò anche molti affreschi, ora scomparsi. Il progetto è promosso da un comitato promotore (don Renzo Rossi, don Michelangelo Tiribilli, don Bernardo Gianni, Giorgio Barbieri, Giosuè Boldrini, Luca Cesari, Annalisa Ciacci, Franca Fabbri Marani, Johnny Farabegoli, Ivan Tiraferri, Natalino Valentini) in collaborazione con Istituto Superiore di Scienze Religiose “Marvelli”, Diocesi di Rimini e di San Marino e Montefeltro, Ufficio Diocesano dei Beni Culturali Ecclesiastici.

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