Sentenza. Caso Emoticons: il Tribunale di Rimini dissequestra i prodotti

I giudici hanno rilevato l’insussistenza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa di contraffazione

Più informazioni su

Il Tribunale di Rimini ha annullato il provvedimento di sequestro di centinaia di giocattoli e gadget commercializzati sul territorio riminese dalla società tedesca “Out of the Blue”, dal 1986 tra i più grandi esportatori in tutta Europa di articoli da regalo, alla moda e da scherzo. I prodotti (cuscini, portachiavi, salvadanai, tazze) erano stati sequestrati lo scorso ottobre nell’ambito di un’iniziativa condotta dalla Guardia di Finanza a Rimini, Ancona e Reggio Emilia, con convalida delle rispettive procure.

L’operazione della Guardia di Finanza aveva portato al sequestro di oltre 3.000 prodotti venduti in numerosi negozi e catene commerciali sparse per il territorio emiliano-romagnolo. Il reato ipotizzato era di contraffazione di un generico marchio “Emoticons”: sui gadget sono infatti raffigurate le classiche “faccine” riconducibili ai vari stati d’animo (gioia, rabbia, pianto, amore).

Già lo scorso dicembre il Tribunale di Reggio Emilia aveva dato ragione all’avvocato Antonio Bana, legale della “Out of the Blue”, disponendo il dissequestro dei prodotti.
Ora, a sei mesi dal sequestro è giunta anche la bocciatura dei giudici del Tribunale di Rimini, che hanno rilevato l’insussistenza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa di contraffazione. Nell’istanza di dissequestro, l’avvocato Bana aveva sottolineato come la rappresentazione di uno stato d’animo possa essere registrata come marchio solo se consiste in una peculiare giustapposizione di colori, font, forme grafiche e altro.

A fronte della molteplicità di marchi “Emoticons” esistenti, nel decreto di sequestro non veniva in alcun modo individuato il particolare marchio “Emoticons” rispetto a quale s’ipotizzava la contraffazione. Non veniva in alcun modo indicato, inoltre, in che misura il marchio sarebbe stato contraffatto e apposto sulla merce sequestrata, né venivano analizzate in alcun modo le caratteristiche sospette di contraffazione dei diversi beni posti in sequestro, considerati tutti unitariamente e meramente elencati nel provvedimento. Infatti, al contrario di quanto affermato nel provvedimento di sequestro, i prodotti sequestrati non riportano impressa la dicitura “Emoticons”, ma soltanto il marchio della società produttrice, la “Out of the Blue”, peraltro legittima titolare di un marchio denominato “Emotion”.

I giudici del Tribunale di Rimini hanno dato ragione alle argomentazioni della difesa
, rilevando “la mancanza di benché minima motivazione a sostegno del sequestro”, in quanto “il provvedimento di convalida si riduce a un timbro apposto sul verbale di sequestro eseguito d’iniziativa da personale della Guardia di Finanza di Rimini, ove non vi è alcuna indicazione, né di un addebito, seppure in forma sintetica, né di una motivazione relativa alla necessità del sequestro della merce”. Nel merito, inoltre, i giudici affermano che la contraffazione del marchio Emoticons “non sussisterebbe poiché sulla merce in sequestro non è mai riprodotto detto marchio, e anzi in etichetta viene fatto riferimento esplicito all’impresa che la produce, ossia la Out of the Blue”. Restano, tuttavia, i danni economici e di immagine causata all’attività commerciale dei rivenditori.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RiminiNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.