Trasporto rapido costiero. Il Tar dà ragione a Riccione, niente rimborso da 2 milioni di euro

Respinto il ricorso di Agenzia mobilità della provincia di Rimini per il risarcimento dei danni: "I ritardi del cantiere non sono imputabili alla prima Giunta Tosi"

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“Il ricorso e’ infondato in quanto la parte ricorrente non ha provato il nesso di causalita’ tra la condotta del Comune di Riccione e il danno lamentato”. Con questa motivazione, con sentenza depositata il 24 maggio, la prima sezione del Tar Emilia-Romagna ha respinto il ricorso di Agenzia mobilita’ della provincia di Rimini per il risarcimento dei danni causati dalla violazione degli obblighi assunti nell’Accordo di programma del luglio 2008 per la realizzazione del Trc. Quantificati in circa due milioni di euro. 

Am sosteneva che la Perla Verde avesse determinato un “rallentamento nell’esecuzione, un anomalo andamento delle lavorazioni e un colpevole aumento dei costi”. Ma secondo il tar non lo ha provato, come conferma la circostanza che “la parte ricorrente ha chiesto consulenza tecnica d’ufficio per provare il danno e che ha qualificato in udienza gli elementi asseritamente forniti quali semplici indizi”. Da qui la condanna alle spese di 3.000 euro.

Questa sentenza, commenta il Comune di Riccione, e’ “la dimostrazione inequivocabile della bonta’ e della corretta strada intrapresa in passato durante la precedente legislatura”. I ritardi dei lavori di cantiere del Trc “non sono in alcun modo imputabili alle azioni dell’Amministrazione”. E “non sono stati messi in atto rallentamenti per ostacolare i lavori di un’opera per la quale, questa amministrazione ha presentato, durante la scorsa legislatura, una proposta di variante per renderla meno impattante, nel pieno rispetto dei tempi e con un risparmio economico”.

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