Droga. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a San Patrignano: incontro con 1300 ragazzi

Visita per i 40 anni della comunità di recupero sulle colline riminesi: "Ai giovani dico: non cedete la vostra libertà". Letizia Moratti: "sempre più ragazzi, non abbassare la guardia"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a San Patrignano, nel territorio di Coriano, in visita per i 40 anni della comunità di recupero sulle colline riminesi. La visita inizia dal centro medico, nato nel 1994 per far fronte all’emergenza Aids e delle malattie correlate all’uso di droga dei ragazzi che entravano in comunità, poi Mattarella andrà nella tessitura, uno dei settori di formazione professionale degli ospiti, e visiterà il centro minori femminile. 

Clou della visita, l’incontro nella grande sala da pranzo con i 1.300 ragazzi della comunità fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 e con il presidente Antonio Tinelli, a cui Mattarella rivolgerà un saluto dopo aver ascoltato due testimonianze.

Mattarella è accompagnato nel suo giro nella struttura dal Prefetto di Rimini, Gabriella Tramonti, unitamente ai Consiglieri del Presidente, da Letizia Moratti, ex sindaco di Milano e cofondatrice della Fondazione San Patrignano, dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dal presidente della provincia di Rimini, Andrea Gnassi.

 

MATTARELLA: “NON CI SI PUO’ ARRENDERE ALLA PAURA”

“Qui si respira solidarieta’. E’ questo un patrimonio del nostro popolo. Nel dna degli italiani vi e’ la solidarieta’. La nostra storia, la nostra cultura, la bellezza del Paese non sarebbero cosi’ grandi e apprezzate nel mondo, senza il valore della solidarietà”. Lo dice il presidente della repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento alla comunita’ di San Patrignano a Coriano. “Il tessuto solidale di un paese e al suo interno di ciascuna comunità è il bene comune prezioso e questo va sempre considerato a partire da chi ha responsabilità pubbliche”, ha aggiunto il capo dello Stato. Una realtà che, ha detto, prova che “la vita di comunità, quando mette al centro la dignità della persone, unica, non ripetibile e mai uguale a nessun altro e il diritto di ognuno a diventare artefice del proprio futuro, è capace di sconfiggere l’egoismo, l’indifferenza, la paura, la solitudine”. 

“Rafforzare l’unità del Paese, della società e delle persone, tra di essi nella vita in comune, è un compito che riguarda ciascuno di noi nella sua dimensione. Certo riguarda anzitutto chi ha responsabilità politica, ma riguarda ciascuno di noi nel costruire questo tessuto relazionale che rende la vita più gradevole, più piacevole, più positiva, migliore per tutti – ha sottolineato Mattarella – Il compito principale del presidente della Repubblica è rappresentare l’unità dell’Italia, ma l’unità non è solo quella del territorio ma è anche unità di vita del nostro Paese. La sua coesione, il suo modo di sentirsi legata entro di essa, tutti i cittadini legati a un destino comune, questa è l’unità vera del nostro Paese, l’aspetto che indica costantemente, in tutto il suo tessuto, la nostra Costituzione”. 

“AI GIOVANI DICO: NON CEDETE LA VOSTRA LIBERTA'”

“Qualche volta di fronte alle difficolta’ della vita, della convivenza, anche di fronte a mutamenti cosi’ tumultuosi, grandi, profondi del nostro tempo, si rischia di pensare che chiudersi in se stessi, scivolare nella solitudine possa essere addirittura un rifugio. E’ un pensiero questo debole, e triste”.  “Le preoccupazioni vanno comprese – aggiunge -, nessuno ha il diritto di ignorarle, ma non ci si puo’ arrendere alla paura. Le esperienze di solidarieta’, e altre analoghe alla vostra, dimostrano che si puo’ vincere l’individualismo, l’egoismo, l’apatia, la solitudine, per coltivare invece una fiducia che ricostruisce rapporti e rafforza ciascuno”. “Tra voi ci sono tanti giovani che hanno attraversato momenti difficili. Ai giovanissimi di questo Paese che possono entrare in contatto con le droghe dico di non cedere la libertà a droghe vecchie e nuove. Recuperino fiducia in se stessi e costruiscano rapporti, coltivino dei sogni per il proprio futuro”. E’ il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sala da pranzo della Comunità di San Patrignano. “La dipendenza – ha detto – è un nemico insidioso, capace di catturare tanti giovani. Nel Talmud è scritto che chi salva una vita salva il mondo intero. San Patrignano in questi anni ha salvato tante vite e continua a farlo. Non è una realtà astratta, teorica, lontana, ma composta da tutti voi”. La droga “si manifesta con molte maschere, ma produce una condizione di morte e oppressione che ben conosciamo. E’ importante che in questi 40 anni San Patrignano come altre realtà abbia dimostrato che la droga può essere sconfitta, se ne può uscire”. 

 

IN DONO AL CAPO DELLO STATO SCULTURA ABBRACCIO COMUNITA’

Con il pranzo nella grande sala-refettorio e un saluto alle persone al lavoro nelle cucine della comunità, si è conclusa la mattinata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a San Patrignano. Il capo dello Stato ha quindi lasciato la struttura sulle colline riminesi, senza fare dichiarazioni ai giornalisti. La Comunità, attraverso il presidente Antonio Tinelli, ha donato al Capo dello Stato in occasione della visita l’Abbraccio di San Patrignano, una scultura che rappresenta un riconoscimento a chi è vicino alla realtà fondata 40 anni fa da Vincenzo Muccioli. Sia Muccioli che Gianmarco Moratti sono stati ricordati “con riconoscenza” nel saluto di Mattarella ai ragazzi, che hanno risposto con due lunghi applausi. “La sua presenza ci incita a continuare a trovare energie oggi più che mai – ha detto Tinelli – per concludere i percorsi. A questo – ha aggiunto rivolgendosi agli ospiti – vi impegnate tutti, davanti alla più alta carica dello Stato”.

MORATTI: “SEMPRE PIU’ GIOVANI SI AVVICINANO ALLA DROGA, NON ABBASSARE LA GUARDIA”

“Purtroppo sono sempre di più i giovani minorenni che ci chiedono aiuto e questo ci preoccupa in maniera grande”. Lo ha detto Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano, a margine della visita del presidente della Repubblica per i 40 anni della comunità. Moratti ha risposto proprio a una domanda sull’abbassamento dell’età degli ospiti della struttura di Coriano: il primo contatto con le sostanze stupefacenti per un ragazzo su due è avvenuto entro i 14 anni. “Il fenomeno – ha aggiunto – è molto preoccupante. Si contrasta con la prevenzione: San Patrignano tocca, con le testimonianze di prevenzione, 50mila studenti all’anno, dal Nord Italia fino alla Sicilia. E’ impegnata quindi in un’attività volta a prevenire il fenomeno. Poi accogliendo, ad oggi circa 1.300 giovani, dà una risposta che è anche quella del recupero”.

Per Moratti “non bisogna abbassare la guardia perché, purtroppo, gli Stati che l’hanno fatto dimostrano che c’è una recrudescenza del fenomeno. E perché noi stessi, qui a San Patrignano, vediamo che abbiamo sempre più richieste da parte di giovani. Si è abbassata l’età nell’uso di sostanze stupefacenti proprio per questa politica di normalizzazione delle droghe”.

I DATI DELL’OSSERVATORIO SAN PATRIGNANO SUGLI INGRESSI 2017

Il primo contatto con le sostanze stupefacenti, per un ragazzo su due, e’ avvenuto entro i 14 anni. Sale a 18 anni di eta’ la prima esperienza con la cocaina (per 1 ragazzo su 2) e con l’eroina (per 1 su 4): questa la fotografia scattata dall’Osservatorio di San Patrignano sugli ingressi relativi al 2017 saliti a 509 persone, tra cui 424 ragazzi e 85 ragazze (complessivamente +8,8% rispetto ai 468 del 2015). La droga piu’ utilizzata (9 ragazzi su 10) tra i nuovi entrati, lo scorso anno, nella comunita’ e’ la cocaina, usata da 463 persone rispetto alle 395 del 2015. Seguono la cannabis (assunta dall’87% dei neo entrati), l’eroina (57%), l’ecstasy, la ketamina, l’anfetamina e gli allucinogeni. L’eta’ media di ingresso nella comunita’ riminese per il recupero delle persone affette da tossicodipendenza e’ di 28 anni: 33 persone sono sotto i 18 anni, 144 tra i 18 e i 25 anni, 197 tra 36 e 44 anni e 40 oltre i 45 anni. Da sottolineare tra i minorenni, l’annullamento del divario tra maschi e femmine; 15 ragazze (fra cui due 14enni) e 18 ragazzi. In Italia, nel 2016, quattro milioni di adulti (15-64 anni) pari ad uno su dieci, spiega San patrignano, hanno consumato negli ultimi dodici mesi almeno un tipo di droga, fra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche (ecstasy), nuove sostanze psicoattive. Le percentuali aumentano sensibilmente tra i giovani (15-34 anni): piu’ di uno su cinque, infatti, ha fatto uso di almeno una droga nell’ultimo anno e quasi uno su due (43%) nel corso della vita. Dati che salgono ulteriormente tra la popolazione studentesca dove un giovane su quattro (25,9%) pari a 640mila ragazzi e ragazze, ha consumato almeno una sostanze illegale negli ultimi 12 mesi. 

 

TRA I NUOVI ENTRATI EMILIA ROMAGNA IN TESTA

L’Emilia Romagna, con 72 ragazzi, e’ al primo posto per la provenienza dei nuovi ingressi registrati, nel 2017, nella comunita’ di San Patrignano. Secondo posto, con 50 ragazzi, per la Toscana (era in testa nel 2015) seguita da Marche (46), Lazio, Lombardia e Veneto (rispettivamente 43, 42 e 40 ragazzi). I ragazzi stranieri entrati a San Patrignano nel 2017 sono stati 36 (7% del totale): 14 dall’Europa principalmente Balcani e Paesi dell’Est, uno dagli Stati Uniti, tre dal Brasile, uno dall’Australia e tre dall’Africa.

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