West Nile Virus. Fabbri (Ln): “Facciamo come il Veneto: subito fondi per un piano straordinario”

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“Ben 62 casi di West Nile virus in forma gravissima in Emilia Romagna e la Regione non ha ancora previsto un piano straordinario. Prendiamo esempio dal Veneto che ha stanziato 500 mila euro e avviato controlli a tappeto. Il picco di contagi registrato questa estate dimostra che è importante agire subito senza aspettare l’anno che verrà…”. Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in regione Emilia Romagna interviene sull’emergenza virus West Nile.

Secondo l’ultimo bollettino (fonte Sole 24 ore http://salute24.ilsole24ore.com/articles/20894) i casi di infezione sono 255 in tutta Italia, di cui 103 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 62 dei quali in Emilia Romagna e 34 in Veneto e fra questi, 10 pazienti sono deceduti di cui 7 in Emilia Romagna.

“Il nostro territorio, insieme al Veneto è quello più gravemente colpito dal virus – spiega Fabbri -. Il Veneto però ha reagito subito e ha stanziato mezzo milione di euro per un piano straordinario di disinfestazione che coinvolge i Comuni che hanno registrato il maggior numero di casi. A quanto pare, invece, la nostra Regione resta a guardare quello che accade, scaricando di fatto responsabilità e costi delle disinfestazioni sui singoli Comuni”.

ll piano messo in campo dalla giunta guidata da Luca Zaia prevede una serie di interventi, sia adulticidi che larvicidi, per un costo di 500 mila euro e una disinfestazione straordinaria che risponde allo scenario epidemiologico del momento con sindaci autorizzati a fare controlli porta a porta.

Considerato che la situazione in Emilia Romagna è ancora più grave in termini numerici di contagio e di decessi, “abbiamo depositato una interrogazione, per chiedere che l’Emilia Romagna prenda esempio dalla Regione a guida Lega e stanzi un fondo per attivare un piano straordinario di prevenzione, a supporto delle azioni di disinfestazione delle amministrazioni locali”, aggiunge Fabbri.

“La lotta alla zanzara che può diffondere la malattia – conclude -, deve essere capillare e, come ben sanno anche gli assessori della giunta Bonaccini, per avviare un sistema di prevenzione sanitaria efficace sono necessari fondi straordinari da mettere in campo subito”.

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