Riccione. Avevano manomesso il sistema di trattamento dei gas di scarico: ritiro della patente e multa per due autotrasportatori

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E’ il fenomeno del cosiddetto “dieselgate” dell’autotrasporto industriale quello smascherato dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Riccione.

Per i non addetti ai lavori ecco cosa succede: i motori di ultima generazione, richiedono, per la riduzione delle emissioni dei gas di scarico dei veicoli diesel (anche del 90%), di addizionare il carburante con del liquido “AdBlue” (marchio registrato). L’assenza nel serbatoio del predetto liquido, per il tramite di centraline elettroniche, rallenta le prestazioni del veicolo sino a ridurne la velocità a 30 km/h. Da qui, l’uso, sempre più in voga, di manometterle, al fine di risparmiare sui costi dell’additivo, di cui si evita il rifornimento, senza compromettere le prestazione del camion… con buona pace degli ambientalisti e di chi da anni si adopera per la riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto.

Gli agenti della Polizia Stradale di Riccione in uscita al casello di Rimini Nord lungo il tratto autostradale A/14, hanno controllato diversi complessi veicolari di cui due avevano manomesso la centralina dell’additivo “AdBlue”, con il posizionamento di un dispositivo detto AdBlue Emulator, che emula l’invio dei segnali, senza però far il minimo utilizzo del componente utile alla riduzione delle emissioni inquinanti.

Per i due malcapitati, costretti al ripristino del corretto funzionamento della centralina, sono scattate sanzioni pecuniarie per circa duemila euro, il ritiro della patente di guida ed il fermo del complesso di veicoli

Per altri 4 autotrasportatori invece gli agenti hanno appurato che avevano manomesso il cronotachigrafo digitale per eludere i controllo sulla velocità e tempi di guida. Alterazione del tachigrafo mediante l’uso di un magnete che adagiato a ridosso di un pulsante magnetico posto nei pressi del quadro comandi ed in grado di ingannare il cronotachigrafo simula periodi di pausa e/o risposo del conducente mentre invece il veicolo continua a marciare.

Anche per questi ultimi è scattata una sanzione amministrativa di euro 1736 e contestuale ritiro della patente di guida per un periodo che può arrivare fino a tre mesi.

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