Procura di Bari. Richiesto il processo per l’automobilista di Corato responsabile dello schianto in cui persero la vita Milto e Sanda Koci residenti a San Clemente

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Anche – anzi, ancor di più – in autostrada bisogna rallentare di fronte a qualsiasi avvisaglia di pericolo e adeguare la velocità alle circostanze del momento, viceversa si deve rispondere degli incidenti provocati. Applicando fedelmente queste fondamentali ma poco osservate norme del codice della strada, il Pubblico Ministero della Procura di Bari, dottor Francesco Bretone, ha ritenuto un quarantatreenne automobilista di Corato, S. S., responsabile del tragico sinistro costato la vita il 6 aprile 2019 a Milto Koci, 56 anni, e alla madre, Sanda Koci, di 82, sulla A/14. Il magistrato ha pertanto chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale plurimo per l’imputato, e in relazione all’istanza il Gip del Tribunale barese, dottoressa Antonella Cafagna, ha fissato per il 27 aprile 2021, alle 9.30, nel nuovo Palazzo di Giustizia di viale Saverio Dioguardi, l’udienza preliminare di un processo da cui i familiari delle vittime, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano finalmente delle risposte.

Il terribile schianto, che all’epoca ha avuto vasto eco in tutta la regione, è accaduto alle 23.30 in corrispondenza del km 660+170, sulla corsia di marcia da Foggia verso Bari, nel tratto compreso tra i caselli di Bari e Molfetta, nel territorio comunale di Giovinazzo. Koci, di origini albanesi ma residente da tempo in Italia, a San Clemente, come la madre Sanda che viaggiava con lui sul sedile del passeggero, per cause mai accertate, complice forse l’asfalto bagnato per la pioggia caduta in precedenza, ha sbandato sulla sua destra con la Renault Clio che stava guidando, andando a sbattere contro il guardrail che delimitava la carreggiata.

Gli occupanti si sarebbero salvati (sono rimasti pressoché illesi da questo primo urto), ma la vettura dopo l’impatto è rimbalzata sulla strada finendo la sua carambola di traverso sulla corsia di sorpasso, con il muso rivolto nella direzione opposta rispetto al senso di marcia. Il conducente, intuendo il pericolo, appena un minuto dopo è sceso dall’abitacolo disponendosi all’altezza del parafango anteriore sinistro e sbracciandosi per segnalare la presenza del mezzo incidentato, con la madre ancora all’interno, ai veicoli in transito: le immagini acquisite dagli inquirenti comprovano che i conducenti di sei veicoli, cinque auto e un autoarticolato, hanno notato l’ostacolo, evitandolo. Del resto, che fosse accaduto qualcosa si sarebbe potuto e dovuto intuire anche dai pezzi di cemento di grosse dimensioni finiti sulla sede viaria perché la Clio, impattando contro il guardrail, aveva anche distrutto il basamento di un canale di scolo delle acque. Non ha purtroppo rallentato, invece, la settima vettura che è sopraggiunta, due minuti dopo, la Ford Kuga condotta dall’indagato, che anzi, alla vista dei massi, per non urtarli si sarebbe spostato proprio in corsia di sorpasso, travolgendo sia la Clio sia Koci che si trovava in piedi accanto alla sua auto. Un impatto tremendo, i due mezzi sono finiti 40 metri più avanti, che non la lasciato scampo ai Koci deceduti praticamente sul colpo. Il 56enne è stato proiettato verso la corsia di emergenza, dov’è stato rinvenuto il suo corpo senza vita; l’anziana è stata estratta, anche lei ormai spirata, dalle lamiere contorte di ciò che restava della Clio.

La Procura di Bari ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati C. C. e i familiari delle due vittime, attraverso il responsabile della sede di Bari, Sabino de Benedictis, per essere assistiti si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha subito messo a disposizione i propri esperti, a cominciare dall’ingegner Pietro Pallotti che, come consulente di parte, ha partecipato alle operazioni peritali sull’incidente, fornendo un contributo importante per l’accertamento dei fatti.

Il Pm infatti ha conferito all’ingegner Giuseppe Brizzi l’incarico di redigere una perizia cinematica per ricostruire le cause e le responsabilità del sinistro, e alla fine anche il Ctu della Procura, come aveva già evidenziato l’ingegner Pallotti, ha riscontrato pesanti responsabilità nella condotta guida del conducente della Kuga, avvalendosi peraltro dell’inconfutabile prova rappresentata dai video estrapolati dalle telecamere di sorveglianza ubicate ad appena cento metri di distanza dal luogo del sinistro, che Studio3A aveva subito chiesto di acquisire e che hanno restituito tutte le fasi del dramma. L’indagato, conclude l’ingegner Brizzi, “pur avendo avvistato i massi sulla strada ha continuato a mantenere l’andatura con la stessa velocità”, stimata in non meno di 120 km orari e per di più in corsia di sorpasso, “sino all’impatto con la Clio ferma (…). Per scarsa attenzione alla guida e a quella velocità non è riuscito a evitare l’impatto. Alla vista dei massi su strada, avrebbe dovuto allertarsi e prudentemente rallentare e adeguare la marcia in modo tale da conservare il controllo del proprio veicolo dinanzi a qualsiasi circostanza, così come avevano evitato l’impatto tutti e sei i veicoli che lo hanno preceduto, alcuni dei quali, peraltro, marciavano a forte velocità”.

Di qui la richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pm perché C. C., si legge nell’atto del Sostituto Procuratore, “cagionava per colpa la morte delle due vittime, con violazione dell’articolo 141 c. 2 del Codice della Strada (non conservava il controllo del proprio veicolo e non operava le manovre necessarie in condizioni di sicurezza) e dell’art. 141 comma 3 in quanto non regolava la velocità nelle ore notturne e in tratti di strada di visibilità limitata perché priva di illuminazione artificiale”. Milto Koci, sottolinea il Pm, “era subito uscito dal suo veicolo sbracciandosi per farsi notare, e infatti sei veicoli (compreso un mezzo pesante) riuscivano ad evitare la turbativa, salvo C. C. il quale, dopo aver evitato i messi sulla carreggiata, si spostava sulla corsia di sorpasso e investiva la Clio ferma con a bordo la passeggera Sanda Koci e il conducente che era fuori dell’autovettura”. Il prossimo 27 aprile dunque inizierà il processo.

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