Rimini. Con la scusa di protestare imbrattano i muri della città: 5 giovani denunciati dalla Polizia

In occasione dell’entrata in vigore delle nuove misure restrittive per il contenimento dei contagi da Covid 19, soprattutto con il lockdown “notturno” imposto dall’ultimo D.P.C.M. del 3 novembre, con effetti a partire dalle ore 22:00 di ieri 6 novembre, gli equipaggi della Polizia di Stato hanno effettuato mirati servizi di controllo del territorio e di prevenzione delle eventuali iniziative di protesta che potevano porre in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.

Alle ore 21 circa, sulla facciata di un immobile ubicato nei pressi dell’Arco d’Augusto, un equipaggio ha rinvenuto una nuova scritta, tracciata con vernice di colore rosso, ritenuta recente, dal seguente contenuto “DOVE FINISCE L’EMERGENZA SANITARIA E DOVE INIZIA IL LABORATORIO DI REPRESSIONE?”. L’equipaggio ha allertato la Centrale Operativa mettendosi alla ricerca di una possibile azione dimostrativa ancora in atto perlustrando le zone più sensibili della città di Rimini. Alle 21.30, in via Arnaldo da Brescia, sono state riscontrate ulteriori scritte, tracciate sulle mura storiche dello stadio di calcio “Romeo Neri”, di proprietà comunale; gli agenti hanno effettuato il giro perimetrale della struttura sportiva, individuando un gruppo di 5 giovani, con addosso le mascherine, che all’atto dell’identificazione hanno ammesso le proprie responsabilità consegnando ai poliziotti le 3 bombolette spray di vernice di colore bianco e rosso che sono state sequestrate.

Il successivo sopralluogo ha permesso di rilevare le seguenti ulteriori scritte di colore rosso “NO COPRIFUOCO STATO BOIA!”, “NO AL COPRIFUOCO”, “ACAB”, “- LOCKDOWN + OSPEDALI PSM (più sbirri morti, ndr)”, “NO DPCM”, “SBIRRI MERDA”, di colore bianco “CONTE NOISONE – SBIRRI + FONDI”, “SBIRRO MUSOLUNGO OCCHIO CHE VI INFETTIAMO”, “CONTE FANCULO”.

Un’ulteriore scritta di colore bianco è stata rinvenuta sull’asfalto della pista ciclabile del vicino parco Cervi recante le seguenti parole “DIGOS COVID 19”. I giovani sono stati denunciati sul posto ed uno di questi, minorenne, riconsegnato alla madre.