Rimini. Impiegato modello di giorno e stalker di sera: 50enne ammonito dalla Polizia di Stato

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Oggi ricorre la “Giornata contro la violenza sulle donne”, il fenomeno della violenza di genere che ha le forme più gravi e diffuse di violenza, di dimensioni epidemiche e traversali poiché non conosce confini geografici, culturali, di sesso, età e di estrazione sociale. Il contrasto a questo fenomeno impegna giornalmente donne e uomini della Polizia di Stato anche con una mirata campagna di sensibilizzazione tra la gente per effettuare un ulteriore passo di avvicinamento nei confronti delle vittime di questi reati con il progetto “..questo non è amore”, finalizzato a creare un contatto diretto tra le donne vittime ed un’equipe di operatori specializzati della Polizia di Stato pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi ha paura di denunciare o di varcare la soglia di un ufficio di polizia.

Tra gli episodi degli ultimi giorni si segnala quello di una donna di 35 anni dell’est/europa, arrivata in Italia insieme alla propria figlia adolescente con la prospettiva di trovare un lavoro. Nelle pause lavorative la  donna era solita intrattenersi presso la sala videolottery di un centro commerciale e tentare la fortuna. Un giorno, con una scusa, un uomo le si avvicina e iniziano una semplice chiacchierata. Da quel momento, l’uomo, un impiegato cinquantenne, tramite facebook riesce a contattarla e inizia una vera e propria persecuzione asfissiante.

Messaggi e richieste di incontri non ricambiati fanno scattare un comportamento ossessivo nell’uomo che anche grazie alla possibilità di accedere ai dati personali riesce a rintracciare il domicilio della donna e conoscerne le sue abitudini. Quello che potrebbe sembrare un corteggiamento con mille attenzioni, invio di fiori e regali, richieste di incontri e bigliettini romantici, si trasforma ben presto in una serie di atti persecutori.

Appostamenti frequenti iniziati davanti all’ingresso del centro commerciale che, non trovando risposta da parte della donna, sono proseguiti presso l’abitazione con la pretesa di entrare. Serenità turbata dalle insistenti richieste di incontri e dalle minacce scaturite dai continui rifiuti. Reduce da una vita non semplice nel paese d’origine, pronta a dare un futuro migliore alla figlia, da madre single si è ritrovata nuovamente ad affrontare da sola un uomo che le dichiarava in maniera opprimente il suo amore morboso costringendola a modificare le sue abitudini di vita sociale, lavorativa e familiare.

La donna ormai esausta ed impaurita, ha deciso così di rivolgersi alla Polizia di Stato, e in particolare all’ufficio stalking della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini, dove personale specializzato, a seguito dei vari accertamenti, con Provvedimento del Questore, ha ammonito l’uomo con l’avvertenza che se avesse continuato sarebbe stato denunciato presso la Procura della Repubblica di Rimini.

Nel corso del 2020, rispetto allo scorso anno, sono aumentati gli individui denunciati dalla Polizia di Stato di Rimini per il reato di maltrattamenti in famiglia, passando da 9 (dato 2019) a 25 (dato 2020); analogamente gli “Ammonimenti” del Questore sono saliti da 10 (dato 2019) a 12 (dato 2020).

Il “codice rosso” è stato attivato in oltre 70 casi per i quali si era reso necessario l’intervento della Polizia di Stato.

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