Le scuole superiori riaprono solo l’11 gennaio, dal 7 al 15 gennaio si pensa a una zona gialla rafforzata in tutta Italia

Più informazioni su

Contrordine. Il 7 gennaio gli studenti delle superiori non tornano a scuola nemmeno al 50%. La data del rientro tra i banchi è stata spostata all’11 gennaio, sempre che la condizione epidemiologica poi lo consenta e comunque sempre con la formula 50 per cento in presenza e 50 per cento a distanza. Questa la decisione presa dal Consiglio dei Ministri notturno di ieri lunedì 4 gennaio che – secondo le cronache nazionali – ha visto andare in scena proprio sulla scuola uno scontro durissimo all’interno del Governo fra chi voleva aprire il 7 come annunciato da tempo e chi voleva rinviare l’apertura. Questa seconda opzione ha prevalso sulla pressione di molti fattori. Le scelte di diverse Regioni (Veneto, Friuli, Marche, Campania) che avevano già deciso per conto loro di rinviare la riapertura. Il parere di alcuni tecnici che ritengono la curva pandemica ancora troppo alta e pericolosa. I dubbi dei sindacati della scuola che ritengono il sistema ancora non pronto a riaprire in sicurezza.

La questione del rinvio è stata posta dopo l’annuncio di alcune Regioni della decisione di non riprendere l’attività didattica il 7 gennaio, così il Ministro Dario Franceschini ha chiesto il rinvio della ripresa delle lezioni frontali al 15 gennaio, provocando la durissima reazione della Ministra Azzolina e delle Ministre di Italia Viva. Alla fine, dunque, si è giunti al compromesso proposta dal ministro Speranza: le superiori riaprono l’11. Elementari e medie riapriranno invece regolarmente il 7. In questa maniera il governo ha cercato di trovare un’intesa con le Regioni che nel corso della giornata avevano già annunciato ordinanze per il rinvio: Veneto, Fiuli Venezia-Giulia e Marche addirittura fino al 31 gennaio. Ordinanze che ora il Ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, chiederà di ritirare in modo da uniformare il rientro su tutto il territorio.

Soltanto le regioni che nel monitoraggio di venerdì 8 gennaio dovessero essere rosse, secondo le nuove regole dell’indice Rt approvate ieri, non riapriranno le scuole superiori. Ma al momento nessuna Regione è vicino a quella soglia, che costringerebbe gli studenti a continuare con la DaD.

Il Consiglio dei Ministri ha preso in esame anche la situazione del dopo-Natale per quanto riguarda le misure di contenimento degli spostamenti e della pandemia. Sul tema delle chiusure, l’impostazione del nuovo decreto in discussione prevede una zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione in ambito regionale per un massimo di due persone – e una zona arancione nel fine settimana. Perciò dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.

Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11 gennaio. La revisione della soglia dell’indice Rt (Rt con 1 sancisce la zona arancione, Rt con 1,25 sancisce la zona rossa, ndr) sarebbe stata condivisa da tutte le Regioni – ha dichiarato il ministro Boccia – perché tutti condividono la necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1 di Rt. Ma le zone non cambiano, restano i tre gradi di allerta giallo, arancione e rosso in base all’Rt e agli altri parametri.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RiminiNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.