Weekend di controlli a Riccione: 8 i denunciati, tra chi girava con i coltelli e chi derubava i turisti

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Un Weekend blindato che ha portato a numerose denunce, quello appena avviato dai carabinieri di Riccione, impegnata in numerosi servizi di controllo preventivo, svolti su tutti i principali luoghi e punti di aggregazione del centro della Perla.

Con un ingente numero di carabinieri impiegati sul campo, supportati dalle Squadre di Intervento Operativo del Reggimento di CC di Bologna, sono stati passati al setaccio i viali, la stazione ferroviaria e quella del TRC, attraverso l’identificazione “di massa” di tutti i gruppi di giovani in arrivo a Riccione per trascorrere la serata. Un dispositivo di controllo proseguito in tutto l’arco notturno, in cui non sono stati registrati episodi di disordini o risse.

Tuttavia, i carabinieri hanno dovuto procedere alla denuncia in stato di libertà di 6 persone, compresa una donna italiana, tutti appartenenti alle classi 2001/2003, di cui 4 senegalesi e un italiano di seconda generazione, residenti nella bergamasca, resisi autori, in concorso tra loro, della rapina di una collana d’oro e di un telefono cellulare in zona bagni 84, messa a segno nei confronti di un turista classe 2000 del bresciano.

A seguito dell’evento, il gruppo si è dileguato facendo perdere le proprie tracce e solo al termine di una prolungata ricerca il gruppo è stato rintracciato e condotto in caserma. In assenza della refurtiva, non rinvenuta, è scattato il solo deferimento in stato di libertà. Due componenti del gruppo, in virtù dei numerosi precedenti a carico, sono poi stati immediatamente segnalati alla Questura di Rimini per l’emissione e l’immediata notifica di un foglio di via obbligatorio dalla città.

Nella notte, inoltre, sono stati denunciati altri due, un senegalese del 96 residente a Bergamo ed un italo magrebino residente a Milano, i quali sottoposti a controllo tra il marano e viale Dante, sono stati sorpresi in possesso di coltelli, immediatamente sottoposti a sequestro. Nei confronti del senegalese, i militari procedono anche per il reato di resistenza, messa in atto per impedire la propria identificazione.

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