Rimini. Polizia arresta 35enne per violenza e maltrattamenti alla moglie

La donna era fuggita di casa assieme al figlio per sottrarsi alle aggressioni dell'orco

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Lo scorso 17 gennaio gli agenti della Polizia di Rimini hanno eseguito la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un cittadino marocchino di trentacinque anni residente in città, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni ai danni della moglie.

L’attività d’indagine, curata dalla Squadra Mobile della Questura, ha avuto origine a seguito di un intervento effettuato il 15 dicembre scorso dalle Volanti allorquando la donna, fuggita da casa unitamente al figlio minore per sottrarsi all’ennesima aggressione del marito, è stata trasportata presso il pronto soccorso al fine di ricevere le prime cure per poi essere collocata in una struttura protetta.

Nei giorni successivi la donna ha denunciato di essere stata vittima di abusi di vario genere ad opera del marito sin dal 2015, anno in cui si erano sposati in Marocco. Giunta in Italia nell’agosto scorso con il figlio, le violenze sono continuate e numerosi sono stati gli episodi in cui la donna è stata colpita con pugni e schiaffi, insultata pesantemente e minacciata, costretta persino a subire rapporti sessuali e a dover rimanere chiusa in casa senza cellulare in modo tale da non poter incontrare nessuno dei suoi presunti amanti. Inoltre, ha dovuto subire il totale disinteresse dell’indagato per la salute ed il sostentamento suo e del figlio, costretti a vivere in un’abitazione per nulla salubre.

Il quadro complessivo delle riferite violenze, commesse in molte occasioni alla presenza del figlio della coppia, ha trovato conferma anche in quanto dichiarato dalla sorella della vittima, unica persona al corrente della difficile situazione poiché alla vittima è sempre stato vietato di avere contatti con chiunque in ragione della gelosia ossessiva del marito.

Attesa la gravità delle condotte denunciate, quindi, il G.I.P. presso il Tribunale Ordinario di Rimini ha emesso l’ordinanza cautelare in questione, eseguita nella giornata del 17 gennaio scorso.

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