Porta Galliana: dagli scavi archeologici ancora pezzi importanti di storia della città di Rimini

È una parte sconosciuta della storia di Rimini quella che, giorno dopo giorno, sta emergendo dalle indagini archeologiche per la valorizzazione di Porta Galliana, punto privilegiato di passaggio dalla Rimini malatestiana alla marina, per secoli interrata fino a quasi la sua sommità.

Le attività di messa in sicurezza di via Bastioni Settentrionali per il consolidamento del terreno hanno consentito la prosecuzione della campagna di ricerche archeologiche che ha permesso di mettere pienamente in luce la pianta dell’avancorpo difensivo della Porta sul lato verso mare. Si tratta di strutture particolarmente significative da un punto di vista storico e archeologico e si datano a epoca sigismondea ovvero attorno alla metà del Quattrocento. Con esse infatti è possibile ricostruire l’impianto difensivo così come era stato concepito. In particolare poi nel muro riscoperto nel corso dei lavori è stata messa in luce una bombardiera che serviva a proteggere l’ingresso della Porta da eventuali attacchi provenienti dal lato mare.

Quello che continua ad emergere dalle ricerche nell’area antistante la porta medievale coordinate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, volute dal Comune di Rimini ed eseguite grazie ad HERA SPA che si avvale della ditta specializzata adArte di Rimini, sono rinvenimenti così significativi di consentire di trovare risposte all’organizzazione di questo bastione difensivo strategico della città medioevale.

Accanto ai più recenti rinvenimenti, da ricordare come dagli scavi eseguiti dagli archeologi di adArte siano emersi i resti del cosiddetto “ponte morto” nonché i muri di contenimento del fossato, una struttura difensiva di grande importanza che veniva raggiunta con un altro ponte in legno mobile funzionante come un vero e proprio ponte levatoio.

Si tratta di strutture difensive di grande interesse e valore storico perché permettono di comprendere appieno non solo il funzionamento dei sistemi difensivi dell’area in epoca malatestiana, ma anche di restituire agli storici e ai progettisti le linee guida su cui incardinare il futuro intervento di riqualificazione e valorizzazione dell’area che farà seguito alle indagini. Sarà infatti proprio sulla base di ciò che sta emergendo dall’intervento in questa fase che sarà sviluppato il progetto esecutivo per la valorizzazione di tutta l’area della porta tre – quattrocentesca, parte dell’intervento più generale di valorizzazione dell’intera area del bacino del ponte di Tiberio di cui costituisce il 5° stralcio.

 

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