Marco Martinelli ospite della quinta edizione del Cantiere poetico per Santarcangelo

Il Cantiere poetico per Santarcangelo – quest’anno titolato Come la poesia e che si terrà nella cittadina romagnola fino al 15 settembre – ospita Marco Martinelli, regista e fondatore della compagnia Teatro delle Albe, che presenterà il suo ultimo libro, Nel nome di Dante (Ponte alle Grazie, 2019). Mercoledì 11 settembre – ore 19.30 – al Teatro Il Lavatoio presentazione del libro di e con Marco Martinelli Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia con la partecipazione di Franco Loi.

Il Dante in carne e ossa è stato, come tutti, ragazzo. E, da ragazzo, ha visto la sua città – Firenze – dilaniata dal conflitto tra guelfi e ghibellini; crescendo è diventato letterato e poeta, cittadino impegnato in politica e, per questo, costretto all’esilio; vittima infine della malaria verrà sepolto lontano dalla sua patria, a Ravenna.
Dante aveva conosciuto la realtà dell’Inferno in Terra e l’ha trasfigurata con la forza della sua immaginazione nell’Inferno, aveva sperimentato la possibilità di ricominciare e l’ha trasposta nel Purgatorio, aveva conosciuto la potenza dell’Amore e l’ha sublimata nel Paradiso. Per capirlo occorre tuttavia sapersi accostare al poeta come ha fatto Marco Martinelli grazie all’insegnamento di un altro padre: il suo. Vincenzo Martinelli ha trasmesso al figlio la passione per questo Dante a tutto tondo, così come la curiosità per la Storia, l’interesse per le vite altrui, un senso alto della politica.

«E il senso nascosto, il perché delle mie lacrime – dice Martinelli – questo mi travolgeva nella lettura, la scoperta che quel libro nascondesse e al tempo stesso a me solo rivelasse il rumore delle mie lacrime, della mia fame di vita, come se Dante lo avesse scritto proprio per me quello smisurato poema, per me, Marco di Luciana e Vincenzo. Così puoi leggerlo, giovanissimo lettore, e farlo risuonare in te quel canto fatto di tre cantiche fatte di cento canti, come se Dante nell’uscire dalla “selva oscura” della sua disperazione avesse pensato, a te e a nessun altro. Anche a sette secoli di distanza. A costo di sbagliare, di andar fuori strada, di errare: ma l’errare, si sa, è un maestro sorprendente. È un rischio da correre, è quello che ci salva. Siamo in cammino, quindi possiamo inciampare. E perderci. “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, così inizia il racconto, in un punto della notte appena prima dell’alba, di un uomo solo e smarrito. E pieno di paura».

È quindi un libro nel nome dei padri, questo: Martinelli mette in parallelo le proprie memorie e gli eventi più recenti alle parole di Dante e ai racconti di quel suo tempo turbolento, sette secoli fa. Nasce un dialogo tra il Due-Trecento e la nostra epoca, non un cortocircuito, ma un percorso vivo e originale, asciutto e moderno che affonda nella rilettura per il teatro della Commedia, iniziata nel 2017 con Inferno e che nel giugno e luglio scorsi è proseguita a Ravenna con Purgatorio (coproduzione Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Ravenna Festival/Teatro Alighieri in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro) fino al Paradiso del 2021.

 

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