Un sabato ricco di appuntamenti per Creature Ribelli – Le Voci dell’Anima 2019 a Rimini

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Teatro e danza animano la giornata di sabato 12 ottobre alla XVII edizione di Le Voci dell’Anima. Quattro gli appuntamenti a cui sarà possibile assistere in toto grazie alla soluzione economica del biglietto unico al TEATRO DEGLI ATTI in via Cairoli 42, Rimini (biglietto intero 12€; ridotto 8€).

Come di consueto alle 20.30 introducono la serata gli Animali da palco. Le voci di Teresio Massimo Troll ed Elisa Barucchieri, accompagnate dalla chitarra di Laura Michetti e i loro ospiti, interpreteranno le ‘creature ribelli’ della poesia italiana, dialettale e americana spaziando dalla poesia alla canzone di protesta, dagli isolati ai maledetti.

Alle ore 21.00 in Sala Pamphili il Teatro Grimaldello presenta Fiore ammazzato. Lo spettacolo, liberamente ispirato da storie di malavita locale tra l’Agronocerino sarnese e l’hinterland vesuviano, è stato scritto da Alfonso Tramontano Guerritore per la regia di Antonio Grimaldi. Una storia di vita e malavita, nata tra i vicoli di un quartiere popolare. Amori rinnegati, gioventù, droga e bastardi. Mentre la voce del popolo continua a bisbigliare quello che tutti già sanno.

Alle ore 22.00 al Teatro degli Atti Scena Teatro presenta Ammazzali con Carmen Maria Amoroso, Caterina Ianni e Anna Maria Lorena Stimolo.  Tre sorelle rinchiuse in una cantina o forse semplicemente in una stanza, giocano ossessivamente ad un gioco allucinante: l’assassinio dei propri genitori. In forma quasi psicodrammatica, assumono i ruoli degli assassini, delle vittime, dei vicini curiosi, della polizia che indaga, dei funzionari del processo, a cui intervengono, in qualità di testimoni, gli stessi genitori uccisi. Un testo dai toni grotteschi con richiami evidenti al teatro dell’assurdo.

Alle ore 23.00 Sala Pamphili Tessuto Corporeo e Factory Compagnia Transadriatica presentano un progetto di teatro danza dal titolo Corri, Dafne! con Ilaria Carlucci. Sulla riva limacciosa di un fiume, in una notte di luna piena, nasce dal fango una ninfa. Leggera, curiosa, spettinata. È Dafne, che nuota, salta, rotola, si arrampica, respirando al ritmo degli animali del bosco. Intanto, oltre le chiome degli alberi si staglia nel cielo terso la sagoma scintillante di Apollo il più bello tra tutti gli dei, tanto desiderato quanto sprezzante. Due universi lontani si incontrano per l’intervento dispettoso di un paio d’ali spennacchiate e due frecce malandrine, quelle di Cupido, il bambino eterno, il dio dell’amore.

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