Nina Zilli, insegnante d’eccezione per gli studenti della Music Academy Rimini

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“Scrivete e fate musica. Vi deve piacere e lo dovete fare principalmente per voi. Mantenete il vostro stile personale. Io L’ho fatto, ci è voluto tanto ma sono riuscita a diventare quello che sono oggi”.

Questo l’invito di una insegnante d’eccezione agli studenti della Music Academy Rimini: Nina Zilli. La cantautrice è stata ospite dell’accademia riminese con il critico musicale Michele Monina. Con l’inizio dei nuovi corsi accademici, ieri pomeriggio, 5 novembre, nell’Auditorium della scuola, i ragazzi hanno partecipato a una lezione speciale, in compagnia dell’artista e di Monina, tra i critici più famosi sul panorama musicale italiano (tra gli autori del nuovo film di Vasco Rossi, nonché suo biografo da sempre). E’ stato proprio Monina a intervistare Nina Zilli.

“Poter fare un’accademia come questa _ racconta Nina _ è un sogno. Ai miei tempi non c’erano realtà così belle con così tanta tecnologia, sale di registrazioni. Si faceva il conservatorio e basta. Questi ragazzi sono molto motivati. La musica parte dalla passione, prima di tutto ed è fatta di incontri, di condivisione. E questo è il luogo ideale”.

Nina e Monina si sono lasciati andare a racconti, aneddoti. Poi la Zilli ha regalato ai presenti una piccola esibizione live, accompagnata alla chitarra dal maestro Claudio Caselli (che insieme a Luca Red e Max Monti gestisce la Music Academy Rimini). Nina ha cantato il brano ’50mila’, uno dei suoi più grandi successi, tra gli applausi degli studenti e dei tanti fan presenti.

Monina è un fiume in piena e riempe Zilli di domande. La più curiosa: quando ha scoperto di voler fare musica. Lei risponde: “A 5 anni. Ho guardato la tv e ho detto a mia mamma “Voglio andare lì, a Sanremo”. La mia prima canzone l’ho scritta a 11 anni. Era tremenda. La mia migliore amica, Giada, l’adorava. Ma solo lei”.

Gli speciali ‘coach’ hanno poi parlato ai ragazzi di tecnologie, talent e di come è cambiato fare e ascoltare musica, dagli anni Novanta ad oggi. “Sono all’antica e uso poco i social _ dice Nina _ Il mondo del web è un mare immenso dove perdersi. Credo che per un artista serva prima di tutto un progetto alla base. La musica deve rimanere la musica. Esistono i 15 secondi di Instagram, il proprio singolo può anche passare da Spotify e tutti i canali social e sparire dopo poco tempo. Ma dietro c’è tutto il resto. I concerti e i tour prima di tutto, che sono la cosa più bella e ti fanno andare avanti con la tua musica molto più tempo di un click sullo smartphone”.

Al termine di un’ora e mezza di chiacchierata con gli studenti, selfie di rito.

 

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