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Le truffe finanziarie da Ponzi e al trucco dell’omonimia: cosa imparare?

Le truffe nel settore della finanza non sono una novità, infatti da sempre ci sono state persone pronte ad approfittarsi della buona fede di alcuni investitori. Alcune vicende sono passate alla storia, come il famoso schema Ponzi, mentre oggi i raggiri sono più complicati da scoprire e raffinati.

Cadere nelle mani di una società illegale è veramente facile, per questo motivo è importante stare sempre attenti, effettuare sempre i dovuti controlli e rivolgersi soltanto a operatori seri e affidabili. Ad esempio, nel trading online è importante verificare le licenze del broker online, la sua reputazione e le opinioni di esperti e clienti.

In questo caso bisogna evitare truffe come il trucco dell’omonimia, uno degli stratagemmi più comuni utilizzati dai broker fasulli, come si evince da episodi come la storia di questo blogger su INVESTOUS. Basta cambiare una lettera nel dominio del sito web per rubare tutti i soldi dei trader, rendendo veramente difficile accorgersi di una minima differenza nel nome di una società straniera.

Allo stesso tempo le truffe finanziarie sono sorte decine di anni fa, quando alcune brillanti menti criminali sono riuscite a mettere in piedi dei raggiri clamorosi. Naturalmente senza internet era difficile controllare le credenziali di sedicenti professionisti degli investimenti, tuttavia ricordare alcuni eventi simbolici aiutano a mantenere alta la guardia per non cadere in trappole simili.

La truffa dello schema Ponzi

L’italiano Carlo Ponzi è divenuto famoso per aver messo in piedi uno schema davvero elaborato, con il quale ancora oggi astuti truffatori si appropriano dei soldi di investitori sprovveduti. In particolare il metodo fa leva sull’avidità umana, con la falsa promessa di guadagni elevati, facili e soprattutto veloci e senza rischi.

Ponzi si trasferì a Boston nel 1903 in condizioni di estrema miseria, tuttavia qualche anno più tardi trovò un trucco per offrire ai suoi clienti un ritorno economico doppio rispetto a quello normale. In particolare Carlo Ponzi remunerava i vecchi clienti con i soldi dei nuovi partecipanti all’affare, un piano che richiedeva il continuo coinvolgimento di investitori, attratti dalla promessa di ricevere profitti ben superiori a qualsiasi altra operazione.

Ovviamente prima o poi il meccanismo si inceppò, alcuni clienti chiesero indietro i propri soldi e la truffa venne smascherata. Ponzi finì in prigione, ma quando uscì diversi anni dopo tentò di ripetere il trucco senza grande successo, nonostante alla fine morì in condizioni di povertà assoluta. Negli anni questo schema è stato adoperato varie volte, sempre facendo leva sull’avidità di alcune persone.

La truffa di Madoff

Un’altra truffa salita agli onori della cronaca mondiale è quella perpetuata da Bernard Madoff. Si tratta di un analista finanziario, un investitore indipendente che operava a Wall Street negli anni ’80 , ’90 e nei primi anni duemila, collaborando anche con prestigiose banche d’affari come Merrill Lynch e Goldman Sachs. Insomma, Madoff era una persona conosciuta nel settore e soprattutto rispettata.

In particolare divenne famoso nell’ambiente poiché prometteva e garantiva investimenti sicuri, con guadagni stabili e fissi al 10%. Ciò avveniva in qualsiasi condizione dei mercati finanziari, sia quando il settore cresceva sia durante trend ribassisti. La posizione assunta da Madoff gli permetteva di avere tantissimi clienti, tra cui anche banche, aziende, broker e istituzioni di vario genere, oltre ovviamente a facoltosi clienti privati.

Dopo alcune segnalazioni di irregolarità, poiché Madoff riusciva a garantire un rendimento del 10% anche quando era praticamente impossibile, finalmente venne smascherato nel 2008 portando alla luce un buco di 50 miliardi di dollari. Le sue doti finanziarie si rivelarono soltanto il più grande schema Ponzi della storia, segno che il metodo ideato da Carlo Ponzi continuava a funzionare anche a distanza di 70 anni.

La truffa dell’omonimia

Al giorno d’oggi esistono ancora dei casi di schemi Ponzi, sebbene non ai livelli di Carlo Ponzi e Bernard Madoff. Invece i truffatori moderni, che operano ad esempio nel trading online, nel ramo assicurativo e bancario, utilizzano spesso il trucco dell’omonimia. In pratica creano delle piattaforme identiche a quelle reali, appartenenti a imprese più o meno famose, tuttavia sono dei siti web fasulli dietro i quali si nascondono dei malviventi digitali.

L’ignaro investitore che apre un conto di trading vede tutte le certificazioni a norma, le licenze e un aspetto grafico perfettamente identico alla piattaforma originale. Perciò iniziare a investire ed effettuare i primi depositi, mentre i gestori del portali gli fanno credere di guadagnare cifre enormi, accreditando profitti fasulli con posizioni mai aperte sui mercati finanziari.

Prima che le autorità intervengano la società chiude i battenti e scappa con i soldi dei trader, che si ritrovano con il conto prosciugato e un portale dietro al quale non c’è più nessuno. Il trucco di questi broker illegali è sfruttare l’omonimia con i broker certificati, cambiando appena una lettera o un piccolo dettaglio per approfittare della reputazione delle società

Cosa imparare dalle truffe finanziarie?

Le truffe finanziare sono sempre esistite, quindi probabilmente ci sarà ogni tanto qualcuno che vuole approfittarsi degli investitori che desiderano ottenere rendimenti sicuri ed elevati. Per evitare di essere raggirati è importante rivolgersi soltanto a società autorizzate, in possesso di regolare licenza, verificarne la reputazione sul web presso i portali specializzati ed essere sempre molto prudenti.

Ad esempio bisogna diffidare di chi promette guadagni facili, troppo alti o sicuri, tutte condizioni impossibili da garantire nel settore finanziario. Allo stesso modo è indispensabile fare attenzione ai siti web dei broker online, controllando che sia effettivamente il portale ufficiale e non un sito clandestino. La prudenza in questi casi non è mai troppa, perciò è necessario essere molto selettivi rispetto agli intermediari ai quali ci si affida per investire.

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