CER: “Nel 2016 portiamo 250 mln dl metri cubi d’acqua in Romagna e studiamo come risparmiarla”

Presentati alla kermesse riminese i dati della stagione irrigua del Canale Emiliano Romagnolo. Essenziale nella distribuzione della risorsa idrica il ruolo del Consorzio della Romagna

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Quanta sete ha la Romagna? E soprattutto di quanta risorsa idrica necessita il comparto agroalimentare di questa importante area nel corso di questa estate apparentemente rientrata nei canoni metereologici più tradizionali rispetto agli ultimi anni decisamente più siccitosi? Quesiti rilevanti che hanno ripercussioni ed influenze dirette sull’economia a cui Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di Bonifica della Romagna (enti che si occupano dell’approvvigionamento e risparmio idrico per portare alle colture più tipiche alla base del nostro Made in Italy la risorsa quando serve) hanno risposto proprio dalla sede più idonea di MACFRUT 2016 alla presenza dei principali esperti e portatori di interesse del territorio. 

Considerando che la gran parte delle produzioni tipiche, DOP e IGP (43 per cento) provengono da questa regione diventa indispensabile comprendere come l’acqua sia un elemento essenziale per la vita stessa dell’economia, sia quella votata ai consumi interni sia quella che esporta le produzioni a livello internazionale. Ed è proprio in quest’ottica che il Canale Emiliano Romagnolo (arteria indispensabile per la Romagna – lunga ben 135 km – che dal Po attraverso una capillare rete di canalizzazioni e impianti idrovori solleva l’acqua del Grande Fiume e l’accompagna attraverso tutto il comprensorio) e il Consorzio di Bonifica della Romagna hanno presentato dati della stagione irrigua 2016.

 

Lo slogan scelto per lo stand dell’evento riminese (posizione: B7 51) riassume in modo esaustivo l’insieme delle rinnovate funzioni dei due enti ovvero ,“Portiamo l’acqua in Romagna, studiamo come risparmiarla” e dietro questi due concetti prendono corpo autenticamente molteplici realtà:  Acqua derivata dal Po ad oggi 200 milioni di metri cubi, circa 250 milioni mc a fine anno; Acqua distribuita per usi idro-potabili (Potabilizzatori NIP1, NIP2, Hera Imola) ad oggi 20 milioni di mc, saranno 33 milioni mc a fine anno

 

Acqua distribuita per usi industriali (RSI e industria alimentare Amadori) ad oggi 10 milioni di mc, saranno 18 milioni mc a fine 2016; Ettari irrigati con acqua CER circa 80.000 ha  Incremento produttivo da + 20% a + 50% PLV.

 

Incremento qualitativo: pezzatura commerciale migliorata da B a AA ecc.  Incremento in valore delle produzioni sul territorio circa 100-110 milioni di €/anno  Benefici sociali: certezza d’acqua sul territorio per usi agricoli, civili, turistici, ambientali, incremento volume occupazione agricola. Benefici ambientali: contrasto della subsidenza per sostituzione acqua di falda con acqua di superficie. Acqua a Punte alberete contro la salinizzazione.

 

Gli studi e ricerche sull’irrigazione ed il risparmio idrico del CER sono attivi da oltre 50 anni nel rinnovato laboratorio ACQUA CAMPUS. La Regione e la UE hanno riconosciuto il ruolo CER assegnandogli numerosi progetti di ricerca.  I risultati hanno permesso di costruire IRRINET/IRRIFRAME che permette risparmi idrico del 20-25%: migliaia di aziende agricole – n° 1 in Europa.

 

Il CER in estate è il maggior corso idrico regionale (68 mc/s) ed è l’arteria idrica principale della regione. Se non ci fosse la nostra Regione avrebbe avuto un sviluppo economico sicuramente più limitato. In questa stagione irrigua il Consorzio della Romagna ha derivato complessivamente circa il 4% in più di risorsa rispetto al 2015 e alla fine dei prelievi la cifra complessiva oscillerà tra i 55 e i 60 milioni di mc di acqua.

 

Il tutto attraverso l’utilizzo di 60 impianti in pressione di tipo acquedottistico e 500 canali utilizzati per le pratiche di irrigazione. Nel comprensorio del Consorzio la SAU (superficie agricola utilizzata) irrigabili è di oltre 32mila ettari di cui 18500 irrigati direttamente da impianti. L’ente ha progettato e realizzato progetti per 225 aziende agricole organizzate in 8 consorzi irrigui volontari per un area di 1950 ettari.

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