Fondi europei per il fermo pesca affondati dalla burocrazia ministeriale. La protesta di Legacoop

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I fondi europei per il fermo pesca sono affondati dalla burocrazia ministeriale. Sono soldi del 2015 e del 2016, mai arrivati, che destano grande preoccupazione nelle marinerie emiliano-romagnole. Parola di Legacoop. 

 

«Sono finanziamenti già versati dall’Unione Europea che i pescatori usano per compensare l’arresto dell’attività per il ripopolamento dei mari nei mesi estivi», dice il responsabile Pesca Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Sergio Caselli. «Li stiamo aspettando da due anni e ancora non si hanno notizie». Si tratta di poche migliaia di euro per ogni barca che vanno a indennizzare il cosiddetto “fermo biologico”: ogni anno per almeno 45 giorni le imbarcazioni restano in porto per tutelare le risorse legate all’attività di pesca. Gli armatori interessati sono più di 200 in Romagna. «Un accorgimento senza cui la pesca in Adriatico non avrebbe più futuro», dice il responsabile Pesca di Legacoop Romagna, Gabriele Zelli. «Le nostre cooperative stanno vivendo momenti di grande tensione – aggiunge – perché parliamo di somme che sarebbero dovute essere erogate due anni fa».

 

Nei giorni scorsi è partita l’ennesima richiesta di chiarimenti al Dipartimento ministeriale competente, ma senza successo. «È inconcepibile – conclude Caselli – che ci avviciniamo al fermo 2017, senza sapere nulla e senza poter fare una programmazione degli interventi da effettuare a bordo dei pescherecci in materia di sicurezza e innovazione. Se non avremo risposte certe non escludiamo azioni di protesta pubbliche, come purtroppo abbiamo dovuto mettere in campo nel recente passato». 

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