Turismo, patto Confesercenti-sindacati in Riviera per la formazione dei lavoratori stagionali

Fidelizzazione del lavoratore, allungamento della stagione e maggiore professionalità gli obiettivi dell'accordo sperimentale triennale siglato in Emilia-Romagna: si parte da Rimini

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Fidelizzazione del lavoratore, allungamento della stagione e maggiore professionalità. Sono gli obiettivi dell’accordo sperimentale triennale, siglato in Emilia-Romagna tra la Confesercenti e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, per la formazione dei lavoratori stagionali nel settore del turismo. Formazione affidata all’Ente bilaterale territoriale regionale, Ebter, che finanzierà progetti formativi di 40 ore settimanali, con lezioni in aula e on the job, coinvolgendo per ora 15 attività, stabilimenti balneari, e 15 lavoratori.

Si tratta, spiega alla stampa Marco Pasi di Confesercenti, di un accordo sperimentale che prevede due misure: la formazione professionale e l’assistenza sanitaria integrativa, per favorire il tentativo di allungare la stagione lavorativa di una settimana. Sulla formazione, prosegue, ci sono «aspettative sia da parte dei lavoratori che delle aziende», con queste ultime che scelgono la manodopera non tanto in base alle competenze professionali, quanto ad altri fattori come «il presentarsi bene, gli aspetti relazionali e l’adattabilità». Insomma, «uno strumento molto utile anche per provare a garantire un lavoro più stabile», dato che il 40% degli stagionali ritorna nella stessa azienda.

Si parte da Rimini, per verificare poi una possibile estensione dell’accordo ad altri settori. Sono due la “macrodirettrici” del percorso formativo, entra nei dettagli dell’accordo Aldo Giammella della Uiltucs: food e no food e quindi ristorazione e attività alberghiere quali le camere e la reception, fornendo competenze anche su sicurezza, igiene e diritti contrattuali. 

E’ il «primo accordo sulla stagionalità nel turismo per sperimentare iniziative per garantire l’occupabilità», aggiunge Veronica Tagliati, segretario regionale Filcams: «La stagione si allunga e aumenta la qualità».

Non solo. L’intesa tra un’associazione di categoria e i sindacati «aiuta a marginare fenomeni di illegalità diffusa come destrutturazione e terziarizzazione». Ecco perché l’auspicio è di una «ampia adesione delle imprese. La stagione è già partita e a consuntivo verificheremo se allargare l’accordo», che, rimarca la sindacalista, «può aiutare a contrastare» il ricorso ai voucher. «Anche se – precisa – c’è bisogno di discutere della tassazione del lavoro. Sulle politiche del turismo serve una cabina regionale allargata ad alcuni fenomeni». Di certo, sottolinea Tagliati, «non si può pensare che il settore provando a strutturare l’occupazione possa essere gestito attraverso il lavoro occasionale».

Dello stesso avviso Gianluca Bagnolini di Fisascat: «La regolarità nei rapporti di lavoro nel turismo è un tema che va affrontato in un tavolo istituzionale allargato». Il valore dell’accordo, chiosa, va inquadrato «rispetto al percorso che imprese e lavoratori fanno. Il settore del turismo ha ampi margini di miglioramento» nella qualità del lavoro ed «Ebter vuole dare il proprio contributo per ricreare un nuovo equilibrio e abbattere la stagionalizzazione: in Romagna – conclude- si può lavorare più di 3-4 mesi».

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