Fondo Interbancario, altri 90 milioni per salvare le Casse Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato

Salgono le possibilità che si riesca a chiudere il cerchio entro il 15 settembre, termine fissato da Credit Agricole CariParma per veder realizzate le condizioni poste per acquisire le tre banche

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Per salvare le Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha deciso di spendere altri 90 milioni di euro. Ormai, per raggiungere l’obiettivo manca ‘solo’ qualche centinaio di milioni. Ci sono quindi buone possibilità che si riesca a chiudere il cerchio entro il 15 settembre, termine fissato da Credit Agricole CariParma per vedere realizzate le condizioni poste per acquisire le tre banche. 

Prima fra tutte, la pulizia dai complessivi 1,3 miliardi di crediti deteriorati netti. Lo Schema volontario di intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi gioca un doppio ruolo, intervenendo sia nella cartolarizzazione degli npl, sia nella ricapitalizzazione delle tre casse.
Secondo il progetto di ‘salvataggio’, da una parte si accollerà la tranche junior dei crediti deteriorati, per poco più di 200 milioni, dall’altra parteciperà all’aumento di capitale delle Casse di risparmio di San Miniato e di Rimini, che, altrimenti, rischiano di scendere a livelli patrimoniali da allarme. In questi due tipi di operazione, lo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi investirà gran parte dei 795 milioni che ha a disposizione. Senza dimenticare che 280 milioni li ha già impiegati nell’aumento di capitale della Cassa di Cesena, che controlla al 95%.

Da un punto di vista formale, quindi, Credit Agricole acquisirà le tre casse dal Fondo Interbancario. Per quel che riguarda le altre tranche della cartolarizzazione, quella senior, per oltre 400 milioni di euro, dovrebbe essere sottoscritta da un consorzio di banche, mentre in quella mezzanine, da circa 620 milioni, dovrebbe investire il Fondo Atlante 2. E’ in quest’ultimo passaggio che si concentrano le incertezze. Il Fondo ha infatti a disposizione solo 150 milioni. Un importante contributo potrebbe arrivargli da Fonspa, che pare interessata a partecipare allo smaltimento dei crediti deteriorati delle good bank, in modo da liberare parte delle risorse investite in quell’operazione da Atlante 2. Per il resto, il Fondo ha riaperto le sottoscrizioni, in cerca di ‘soci’. In questi giorni, rumors hanno tirato in ballo Sga e Cdp ma, al momento, non ci sono impegni ufficiali. Nel conto c’è poi da aggiungere oltre 200 milioni di npl emersi dalla due diligence fatta da CariParma.

L’acquisizione delle tre casse, comunque, non sarà a un prezzo simbolico: il gruppo francese ha offerto 130 milioni e sarebbe disposto ad aggiungerne un massimo di altri 90.

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