Confagricoltura E-R: incentivi per i lavoratori senza occupazione di turismo e commercio che passano al comparto agricolo.

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Ci sono settori cardine dell’economia regionale completamente bloccati – in particolare il settore turistico e del commercio -, con dipendenti stagionali fermi al palo, mentre l’agricoltura è alla disperata ricerca di maestranze per avviare la raccolta di frutta o verdura e per le prime operazioni colturali quali il trapianto del pomodoro.

Da qui nasce la proposta di Confagricoltura Emilia Romagna presentata all’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla. “Servono iniziative atte a facilitare l’interazione tra domanda e offerta di lavoro, che orientino le risorse umane disponibili verso il primario e quindi – spiega il presidente Marcello Bonvicini – abbiamo chiesto alla Regione di introdurre incentivi in grado di motivare il lavoratore senza occupazione, nel turismo o nel commercio, incoraggiandolo a passare dalla Cassa integrazione in deroga a un impiego nel comparto agricolo in una prospettiva a medio o a più lungo termine”.

La carenza di manodopera rischia davvero di mettere in serio pericolo lo svolgimento delle attività agricole. Gli operatori stagionali, che provengono in gran parte dall’Est Europa, difficilmente quest’anno torneranno a lavorare in Italia a causa del blocco delle frontiere e per paura del contagio.

“Perciò – aggiunge il presidente degli imprenditori agricoli – è inderogabile avviare in tempi rapidi anche l’iter per la definizione di un nuovo decreto flussi che consenta al nostro settore di impiegare lavoratori non comunitari”. E conclude: “Ogni giorno ci impegniamo a garantire alla comunità prodotti freschi e salubri, ma insieme alle istituzioni dobbiamo superare gli ostacoli che rallentano la produzione, dalle difficoltà nel reperimento della manodopera ai costi di trasporto sempre più onerosi”.

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