Famiglie tesserati sportivi AiCS immettono nell’economia regionale circa 75 milioni di euro

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AiCS informa che, ogni anno, le famiglie dei tesserati sportivi immettono nell’economia regionale quasi 75 milioni di euro. Stiamo parlando dell’indotto di uno dei più partecipati eventi sportivi regionali promossi dall’Associazione italiana cultura sport. Tale evento, come riferito da AiCS, vale da solo oltre 240mila euro tra spese di alloggio, vitto e tasse di soggiorno. E, da soli, gli oltre 10mila volontari che AiCS vanta sul territorio producono ben 200mila ore di volontariato al mese, pari a quasi 24 milioni di euro a stagione.

A dirlo, sono i dati elaborati da Roberto Lamborghini, docente della scuola regionale dello sport del Coni Emilia Romagna – incrociando i numeri dello sport del Coni all’analisi Istat sulla pratica sportiva e ai dati del tesseramento di AiCS Emilia Romagna – raccolti nel report “Il valore sociale ed economico di AiCS Emilia Romagna” presentati stamane nel corso dell’assemblea dei soci dell’ente riunita in video conferenza.

Cosa rappresenta oggi la promozione sportiva? A cosa si fa riferimento quando si parla di attività sportiva promossa da un ente di promozione sportiva come l’Associazione Italiana Cultura Sport? Il report nasce esattamente dalla volontà di dare valore all’attività che ogni anno AiCS svolge sul territorio con uno sguardo intenso allo sport promosso come strumento di politiche sociali. Emerge dunque che: il numero dei tesserati dell’ente è più che raddoppiato nell’ultimo decennio arrivando a toccare oggi i 202.795 tesserati sul territorio (per 1.121 società e associazioni sportive), e segnando un aumento molto più ampio rispetto a quanto registrato da federazioni e discipline associate; che AiCS rappresenta circa il 15% dei praticanti sportivi continuativi sul territorio; che oltre il 54% dei tesserati è donna (a fronte di un tasso che, nelle federazioni nazionali si ferma al 28%) ; e che la progettazione sociale e sportiva dell’ente è raddoppiata solo negli ultimi due anni. Insomma, lo sport in regione è per lo più sport di base e AiCS ha, nel panorama sportivo amatoriale, un ruolo molto importante.

“L’analisi offre in numeri il vero valore economico e sociale della promozione sportiva secondo AiCS  – commenta la presidente di AiCS Emilia Romagna, Viviana Neri -.  Basti pensare ai dati circa la forza espressa dai volontari AiCS: su mille associazioni affiliate alla nostra rete, contiamo almeno 10 volontari a realtà. Secondo le stime del Libro Bianco del Coni, ogni volontario presta almeno 5 ore settimanali alla propria associazione: i meri calcoli matematici ci fanno contare almeno 200mila  ore di volontariato mensili che, moltiplicati per la retribuzione media oraria italiana, valgono quasi 24 milioni di euro a stagione sportiva.

Numeri davvero significativi che ben rendono il valore fondamentale dello sport sociale non solo all’interno del Terzo settore ma all’interno delle nostre comunità, in favore della loro coesione. AiCS a riguardo ha anche aumentato i suoi progetti sociali volti a utilizzare lo sport come veicolo di benessere sociale e di inclusione delle persone a rischio marginalità, come le persone con disabilità. In un momento tanto difficile come quello che speriamo di  superare a breve, ancora una volta la rete tra persone farà la differenza: basti pensare al valore aggiunto dei centri estivi che, dopo mesi di isolamento forzato, saranno la prima vera occasione di socialità per i nostri bambini, o alle attività on line promosse in questi mesi dal nostro ente di promozione sociale e sportiva per anziani e famiglie in difficoltà”.

Dopo la presentazione del report, l’assemblea ha esaminato anche il bilancio sociale dell’ente relativo agli ultimi tre anni di attività e che ha di fatto ribadito la centralità del ruolo di AiCS nelle politiche sociali del territorio.

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