Il Consorzio Agrario Adriatico entra a far parte dei Consorzi Agrari d’Italia

“Una rete territoriale ancora più integrata ed estesa, in grado di implementare strategie di sviluppo nazionali, e di ottimizzare i servizi locali offerti da oltre un secolo sul territorio di riferimento, soprattutto di farlo in modo sempre più capillare e dinamico”. Così Filippo Tramonti, Presidente del Consorzio Agrario Adriatico, attivo nelle province di Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino, Fermo, Ascoli-Piceno e Macerata, inquadra l’operazione appena portata a termine con Consorzio agrario dell’Emilia, del Tirreno e del Centro Sud e Bonifiche Ferraresi (BF).

“Un accordo – precisa Tramonti – che consente di dar vita alla società Consorzi Agrari d’Italia (CAI), primo soggetto nazionale totalmente integrato, in grado di valorizzare le produzioni da filiere strategiche del primo gruppo agroindustriale italiano e, al contempo, di rafforzare le reti territoriali di vendita dei prodotti per gli agricoltori gestite dai quattro consorzi aderenti alla nuova società”.

Questo passo si è concretizzato nella sottoscrizione da parte dei 4 Consorzi e di BF di specifici e determinati aumenti di capitale, per quello Adriatico superiore ai 3 milioni di euro, e nel conferimento, sempre in CAI, dei rami d’azienda strumentali alle attività di commercializzazione, produzione ed erogazione di servizi e prodotti agricoli.

“Il nostro Consorzio – spiega Tramonti – completa con questa operazione quel percorso di crescita costante che gli ha permesso di attraversare da protagonista l’ultimo secolo, accompagnando lo sviluppo economico e sociale del territorio e dell’agricoltura di qualità. Percorso che da domani si svilupperà in CAI per scrivere insieme una nuova storia”. Una tradizione centenaria quella del Consorzio Agrario Adriatico, e che ora, con l’aggregazione in CAI, punta ad ampliare il suo raggio d’azione con l’obiettivo principale di sostenere la competitività delle imprese agricole.

“Consorzi Agrari d’Italia, frutto della guida progettuale di Coldiretti e unico nel suo genere, passa adesso alla fase operativa, e così, dopo alcuni di anni di trattative tra i 4 Consorzi e BF, ci darà la possibilità – afferma il Presidente Tramonti – di lavorare in maniera più dinamica sul territorio di riferimento e di ottimizzare quelle strategie di filiera che il nostro Consorzio, quasi pioniere in tal senso, ha concretizzato attuando il progetto Pasta Ghigi, che ora, proprio grazie a CAI, potrà essere ulteriormente valorizzato”.

L’operazione si è conclusa nei giorni scorsi, come detto in premessa, e prevede la partecipazione dei soggetti in CAI, il cui capitale sociale era detenuto integralmente dalla Società Consortile Consorzi Agrari d’Italia Scpa. La nuova società, pienamente operativa nel mese di settembre, sarà il volano fondamentale per tornare a parlare di sviluppo e di innovazione del mondo dell’agricoltura, un forte segnale di cambiamento ed evoluzione per il rilancio del settore più importante dell’economia italiana.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RiminiNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.