Covid. Coldiretti E-R: le imprese rosa non mollano, ma servono aiuti

“In un contesto di difficoltà come quello che tutto il Paese sta attraversando per via dell’emergenza sanitaria, le imprese agricole gestite da donne stanno resistendo anche grazie al fatto che proprio l’imprenditoria rosa è quella che meglio sta trovando il modo di adattare i nostri servizi alle nuove esigenze”. Lo ha detto Luciana Pedroni, rappresentante regionale di Coldiretti Donne Impresa Emilia Romagna, commentando lo studio di Coldiretti regionale su dati Unioncamere secondo il quale le imprese agricole femminili in Emilia-Romagna solo 11.836 e rappresentano il 22,1% delle aziende agricole (contro il 21% dello scorso anno).

“Le fattorie didattiche – ha continuato la Pedroni – si sono attrezzate rapidamente per la didattica a distanza e negli agriturismi sono numerosissime le iniziative legate all’asporto dei pasti. Si tratta dei settori nei quali la presenza innovativa delle donne è più diffusa”.

Un dato che però non deve solo indurre all’ottimismo. Le iniziative delle imprenditrici sono un modo di far fronte a una situazione di estrema difficoltà che, nel suo procrastinarsi – fa sapere Coldiretti Emilia Romagna – rischia di portare irrimediabilmente il settore al collasso.

Posto che imprenditrici e imprenditori agricoli non faranno mai mancare il loro impegno nello svolgere la loro attività che soprattutto in questo frangente si è dimostrata, assieme a quella dei sanitari, quella con la maggior importanza strategica per il Paese, è necessario – conclude Coldiretti regionale – che da parte delle Istituzioni arrivi un sostegno economico il più rapidamente possibile per permettere al settore di superare questa fase con il minor danno possibile e ripartire di slancio a emergenza conclusa.