Legacoop Romagna punta all’Area Vasta Romagna per un sistema territoriale integrato e competitivo

Per il direttore Mario Mazzotti, l'Area Vasta deve colmare il vuoto lasciato delle Province e creare una governance del territorio più moderna - La costruzione spetta a Regioni e Comuni e alla politica - Legacoop mette a disposizione idee, progetti e tutto il suo peso economico e sociale

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Qual è l’idea di Romagna di Legacoop? La risposta è arrivata questa mattina a Ravenna dal convegno “La nostra idea di Romagna: Area vasta e nuovi assetti istituzionali” che si è aperto al Grand Hotel Mattei, con molti sindaci romagnoli e gli assessori regionali Emma Petitti (Assessore al Bilancio) e Andrea Corsini (Assessore al Turismo). Annunciata anche la presenza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini. Alla presidenza del convegno Gabriele Russo, Presidente di Legacoop Romagna, e il Direttore Mario Mazzotti, che ha svolto la relazione introduttiva. 

 

A lui il compito di precisare la proposta di Legacoop Romagna, che spinge fortemente il piede sull’acceleratore per creare un sistema territoriale integrato, non solo sul piano economico e sociale, ma prima di tutto dal punto di vista istituzionale e amministrativo. Insomma, la Romagna come Area Vasta. E prende a modello l’esperienza dell’Ausl unica. Legacoop chiede alle istituzioni regionali e locali e alla politica di fare la loro parte in questo senso e di costruire un quadro legislativo, di programmazione e di gestione del territorio moderno, tale da promuovere e rafforzare la competitività e lo sviluppo dell’economia e della società romagnola. In sostanza, dice Legacoop Romagna, la Romagna è già un territorio integrato da tanti punti di vista: le forze politiche e le istituzioni ne traggano tutte le conseguenze, creando il quadro migliore per un moderno governo di questo territorio. E questo quadro normativo deve essere costituito dall’Area Vasta Romagna, che dovrà andare a collocarsi fra la Regione e i Comuni, colmando il vuoto lasciato dall’eliminazione delle Province. Il tutto nel quadro di un sistema istituzionale che si sta ampiamente tarsformando a livello nazionale con la Riforma della Costituzione voluta dal Governo e votata dal Parlamento. Una riforma che semplifica, elimina il bicameralismo perfetto e cambia il ruolo del Senato e infine abolisce le Province.

 

Una eliminazione delle Province che comunque non è indolore, soprattutto, dice Mazzotti, dove le Province hanno sempre funzionato come in Emilia Romagna. La capacità di programmazione e di gestione delle Province, le competenze e i servizi assicurati dalle Province vanno dunque sostituiti in modo efficace, evitando vuoti. Quindi occorre favorire le Unioni dei Comuni da una parte e accelerare il processo di costituzione dell’Area Vasta di Romagna dall’altra. Mazzotti propone anzi che quella di Romagna sia “la prima Area Vasta organizzata in via sperimentale”. Per lui non sarà una Provincia più grande e non sarà un pezzo di Regione che si stacca, perché Legacoop Romagna non propone certo di tornare a un “autonomismo romagnolo di vecchio stampo”, piuttosto continua a puntare su Romagna ed Emilia insieme, come sistemi territoriali integrati, nè separati nè contrapposti.

 

Quali funzioni per l’Area Vasta Romagna? Per Mazzotti l’Area Vasta deve essere “soggetto di programmazione su scala territoriale insieme alla Regione e soggetto di gestione in base agli accordi fra i Comuni e fra i Comuni e la Regione”. Un’Area Vasta ben strutturata e organizzata può dare le risposte necessarie alla grande area metropolitana romagnola che comprende 1.100.000 abitanti, un’area già in buona parte integrata e con interessi comuni ma che deve “lasciarsi alle spalle definitivamente campanilismi e chiusure ormai anacronistiche”. Mazzotti e Legacoop Romagna chiedono alla politica, alla Regione e ai Comuni di andare in questa direzione e di farlo in tempi brevi. Per parte sua Legacoop mette a disposizione “il suo meglio”, le sue idee, le sue competenze, le aziende e i cooperatori che tanta parte hanno nel tessuto economico e sociale della regione e della Romagna.

 

Poi Mazzotti ha illustrato i 7 punti strategici sui quali l’economia e la società romagnola hanno bisogno di interventi urgenti per crescere e competere sul piano nazionale e internazionale. Al primo punto ci sono le infrastrutture, per superare il gap che ancora non consente alla Romagna di avere collegamenti moderni ed efficienti con il resto del mondo e per fare della Romagna un grande piattaforma logistica di valore nazionale (Corridoio Adriatico che non è solo E55, potenziamento collegamenti stradali e ferroviari). Poi Mazzotti ha parlato del Porto di Ravenna e delle scelte necessarie – a partire dall’approfondimento dei fondali – per farlo diventare un vero hub regionale. Al terzo punto c’è la Romagna manifatturiera che deve innovare e internazionalizzarsi e non deve perdere nessun distretto, nemmeno la chimica, ma semmai puntare su nuove specializzazioni ed eccellenze. Per il settore edile e delle costruzioni Mazzotti ha chiesto politiche di rilancio basate su nuove scelte urbanistiche e per la casa e su una nuova legge dei suoli. Dopo le costruzioni, l’agrindustria, naturalmente il turismo e infine il welfare e tutta l’economia sociale e solidale legata ai servizi alla persona. Su questo punto ha ribadito che non ci debbono essere tagli, che la spesa va semmai riqualificata e resa più efficiente e produttiva, che pubblico e privato devono integrarsi e dare risposte complementari per dare risposte efficaci a domande sempre nuove.

 

La sfida di Mazzotti è stata raccolta dall’assessore regionale al riordino istituzionale Emma Petitti, che ha ricordato la forte condivisione che i progetti di area vasta già operativi in Romagna hanno avuto con il sistema produttivo ed economico. “La Romagna parte in vantaggio perché in questi anni ha già dimostrato di saper fare sistema. Nessun progetto può essere calato dall’alto, serve condivisione”.
 
“La nuova legge regionale non ragiona più per prodotti, ma per destinazioni. La Romagna è già un marchio forte e da quest’anno lo stiamo promuovendo con un milione di euro sul mercato tedesco”, ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, annunciando un piano di intervento per il settore.
 
Dopo la tavola rotonda con i rappresentanti delle categorie e delle istituzioni ha concluso i lavori di mattinata il presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo Russo: “Vogliamo che la Romagna possa giocare in serie A. Abbiamo aperto un cantiere, l’orizzonte strategico per un progetto di sistema territoriale integrato ha bisogno di una veste istituzionale adeguata. Non è velleitarismo, noi rivendichiamo la capacità che ha sempre avuto questo territorio, sin da quando ragionò su Romagna Acque, di lavorare insieme per costruire scenari di alto livello. Vogliamo portare la Romagna in Europa, possiamo farlo solo ragionando insieme sui grandi temi come il porto, la sanità, il sistema degli aeroporti e delle fiere, senza contrapposizioni campanilistiche”.
 
Nel pomeriggio attesi i contributi dei Sindaci di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, l’intervento del direttore di Legacoop Emilia- Romagna Igor Skuk e le conclusioni del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

 

L’intervista a Mario Mazzotti, Direttore di Legacoop Romagna

 

 

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