Approvato il Piano socio-sanitario regionale. Bagnari (PD): “È una nuova visione di welfare”

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L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il Piano sociale e sanitario regionale 2017-2019. A darne notizia con piena soddisfazione è il consigliere regionale PD Mirco Bagnari. “Si tratta del motore di una nuova visione di welfare che, a partire dalle tantissime cose buone del passato, punta all’ammodernamento e al miglioramento dei nostri servizi rispetto a una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata.” 

 

“Per il nuovo documento di programmazione – aggiunge Bagnari – si è partiti da una analisi delle mutate condizioni socioeconomiche e demografiche avvenute nel nostro territorio (invecchiamento della popolazione con conseguente incremento della fragilità sociosanitaria e della cronicità, riduzione della natalità, impoverimento delle famiglie numerose, perdurare della crisi economica), individuando la necessità, per far fronte a queste sfide, di incrementare le politiche integrate e trasversali, che tengano in rete servizi e comunità nel suo complesso”.

 

“Il Piano – sottolinea Bagnari – è il frutto di un lungo percorso partecipato, e si propone di affrontare i problemi anche attraverso la ricostruzione delle reti sociali, chiamando alla corresponsabilità gli utenti stessi con politiche abilitanti e iniziative di co-progettazione in grado di fare interagire tutte le risorse economiche e umane presenti sul territorio”.

 

Ma quali sono gli obiettivi strategici su cui si articola il nuovo Piano? Innanzitutto si punta alla lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà, su cui agiscono tre strumenti, nuovi e sperimentati dalla Regione a partire da questo mandato: la legge regionale sull’inclusione socio-lavorativa (L.R. 14/2015), la legge regionale sul Reddito di solidarietà (L.R. 24/2016) e l’attuazione del Sostegno per l’inclusione attiva introdotto dal governo. Tre pilastri di un nuovo modo di concepire i servizi, di far lavorare il personale e di costruire relazioni con gli utenti lavorando in maniera trasversale tramite équipe multi-professionali (cioè composte da personale del settore sanitario, sociale e del lavoro) chiamate a lavorare insieme, a prendere in carico e a rispondere con servizi unificati e progetti condivisi.

Viene inoltre confermato il Distretto quale snodo strategico e punto nevralgico dell’integrazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria con un ruolo fondamentale per l’ente pubblico di governo e di regolazione dei servizi e dei soggetti della comunità, in modo da garantire l’equità nell’accesso ai servizi, con un’attenzione elevata al controllo dei livelli di qualità. Un pezzo importante delle politiche sociosanitarie della Regione che trova spazio all’interno del Piano sono le Case della Salute in quanto fautrici di un modello integrato e multidisciplinare di intervento che concretizza l’integrazione sociale e sanitaria, in cui viene promossa la medicina di iniziativa e la prevenzione sociale e sanitaria, valorizzando il ruolo dei Medici di Medicina Generale, delle professioni sanitarie e sociali, sollecitando un ruolo proattivo dell’utenza e della società civile.

 

“Insieme al Piano è stato approvato un ordine del giorno di cui è stata prima firmataria la collega Silvia Prodi di MDP e che ho sottoscritto anche io, dedicato proprio alle Case della Salute, che nella visione del Piano rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i cittadini, che riunisce accoglienza, orientamento ai servizi, valutazione multidimensionale dei bisogni e molto altro. All’interno di queste strutture i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono operatori sanitari chiave, senza i quali si prefigurerebbe una struttura di semplice poliambulatorio Sanitario. Per questo – conclude Bagnari – con l’ODG approvato si chiede alla Giunta, tra le altre cose, di attivarsi per arrivare alla garanzia della continuità dell’assistenza attraverso il coordinamento di tutti i servizi sanitari territoriali (H 24 di norma a livello distrettuale) e al rafforzamento della collaborazione tra i Medici di Medicina Generale operanti all’interno di una Casa della Salute per consentire l’accesso del paziente anche in assenza del proprio medico di fiducia, permettendo l’accesso al sistema informatico per visionarne il fascicolo sanitario”.

 

La nostra Regione – commenta Bagnari – da tempo investe risorse nell’assistenza sanitaria e sociosanitaria territoriale, che assorbe più del 54% della spesa sanitaria. Si tratta ora di dare un impulso ulteriore a questo settore, basandosi concretamente sul concetto di rete: Il percorso di attuazione del nuovo Piano sociale e sanitario regionale sarà accompagnato dall’innovazione tecnologica. Le tecnologie informatiche, quelle biomediche e la domotica dovranno essere strumentali al miglioramento della qualità della vita dei pazienti/utenti e al contempo supportare il sistema organizzativo e professionale per trovare la convergenza tra qualità dei servizi erogati ed efficacia, efficienza e sostenibilità complessiva del sistema.”

 

“Il Piano – conclude Bagnari del PD – sarà attuato tramite la definizione di specifici interventi da realizzare da parte del sistema Regione-Enti locali, descritti attraverso schede che definiscono le azioni da prevedersi nell’arco di vigenza del Piano, con particolare attenzione agli aspetti di integrazione e trasversalità, e dettagliano destinatari e indicatori per la misurazione del risultato. Verrà poi costituito un tavolo permanente di monitoraggio e valutazione del Piano che periodicamente verifichi lo stato di attuazione degli interventi, anche attraverso la misura degli indicatori previsti, e concorra a verificare nel complesso il raggiungimento degli obiettivi e l’impatto delle politiche sui cittadini”. 

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