Lavoro. Redditi ravennati superiori a quelli di cesenati e riminesi, ma inferiori a media regionale

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“I lavoratori ed i pensionati ravennati hanno dichiarato nel 2017 una media di euro 21.965,55 che è superiore ai cesenati ed ai riminesi, comunque inferiore alla media regionale del 3,4%. Questo a dimostrazione che è necessario migliorare la qualità del lavoro nei nostri territori per poter aumentare anche la capacità reddituale”. È questa l’estrema sintesi fatta da Filippo Pieri, segretario generale della Cisl Romagna, nel presentare il dossier “I redditi 2017 in Romagna” realizzato dal sindacato su un campione di 54.531 dichiarazioni dei redditi dell’anno 2017 effettuate presso i CAF Cisl del territorio romagnolo nel 2018.

“Il campione utilizzato – continua il sindacalista – è assolutamente rappresentativo in quanto analizza il 12,9% delle dichiarazioni compilate con modello 730. Questi dati sono una novità assoluta, in quanto neppure il ministero competente li ha ancora pubblicati”. L’ufficio studi della CISL Romagna ha elaborato i numeri sulla base delle province in cui sono state presentate le dichiarazioni dei redditi, suddividendoli poi per tipologia di dichiarante, il quale all’interno del proprio modello 730 oltre al reddito da lavoro o pensione può avere altre tipologie di rendita.

“I lavoratori della provincia di Ravenna hanno un reddito medio di euro 22.334,05 – illustra Pieri – che è leggermente superiore a quello del 2016 per euro 65,88, ma inferiore del 6,2% rispetto alla media regionale.”

“Nei redditi dei lavoratori – evidenzia il segretario – persiste una differenza marcata tra donne e uomini, infatti le lavoratrici presentano redditi minori del 27,3% in confronto a quelli maschili. Indubbiamente su questo aspetto incide la qualità del lavoro praticato dalle donne nella provincia di Ravenna”.

“Abbiamo anche svolto un focus sulla situazione reddituale dei lavoratori under 35 del ravennate – precisa Filippo Pieri – riscontrando dichiarazioni fiscali più basse del 36,4% rispetto alla media di tutti i lavoratori. Questo dato conferma, purtroppo, le difficoltà dei giovani nel disporre di adeguate entrate per programmare la propria vita, per cui confidano nell’azione di sostegno dei familiari.”

Infatti in termini assoluti la media dei redditi degli under 35 è di euro 15.463,57 che è inferiore di ben euro 862,01 in relazione alla pari media regionale, ovvero del 5,3%. “Le dichiarazione dei pensionati di Ravenna – spiega il sindacalista cislino – sono lo specchio di quelle dei lavoratori attivi. La media assoluta è di euro 22.487,50 che è aumentata di euro 230,63 sul 2016 ed è la seconda più alta in regione dopo quella dei pensionati bolognesi”.

“I numeri che emergono da questo dossier confermano le tre proposte che come CISL Romagna sosteniamo con decisione – dichiara Pieri – La prima è la necessità di agire insieme tra i comuni delle tre province romagnole: la possibilità di redigere un Piano Strategico Romagnolo, come abbiamo recentemente dichiarato, è una priorità e va assolutamente realizzata per favorire lo sviluppo e attirare investimenti.”

“La seconda – prosegue il segretario – è quella di attivare un volano con istituzioni, università e parti sociali che indirizzi le nostre imprese verso attività ad alto valore aggiunto. Solo così potremo migliorare la qualità dell’economia romagnola, distribuire più ricchezza ai lavoratori e ai pensionati, costruire un welfare adeguato ai nuovi bisogni.”

“La terza proposta – conclude il leader cislino – è adeguare i premi di produttività per i lavoratori all’andamento positivo delle imprese tramite la contrattazione anche per godere delle agevolazioni fiscali previste”.

 

 

 

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