Sicurezza. Lega: “Evitare che la criminalità aggredisca le imprese in crisi per la pandemia”

Impedire che la crisi economica delle imprese, dovuta all’epidemia, venga sfruttata dalla criminalità organizzata e quali provvedimenti di intendono assumere per evitare fenomeni di usura o che le aziende si indebitino al di fuori dei canali controllati e legali. Lo chiede una risoluzione della Lega, primo firmatario Michele Facci.

Nel testo vengono riportati i dati del calo del fatturato di alcuni settori, fra cui il commercio, con perdita di imprese, la ristorazione, con chiusura di molti esercizi, e l’edilizia, che ha riportato le perdite meno pesanti. Il rapporto Istat, ricorda Facci, sottolinea la povertà sia in termini assoluti (2 milioni di famiglie) sia individuali (oltre un milione di persone). La Camera di commercio di Bologna, inoltre, ha registrato “il numero di imprese attive più basso dagli ultimi vent’anni, pari a 94.775, circa 1.100 aziende in meno rispetto al 2019. Tuttavia, tale numero non risulta realistico” perché molti non riescono a regolarizzare la chiusura: risultano attive, ma non lo sono.

Già a ottobre 2020, Confcommercio metteva in guardia dal rischio usura: molte imprese perdevano fatturato, non avevano liquidità e trovavano ostacoli nell’accesso al credito. Facci riporta, poi, che “un recentissimo studio della società Cerved7, condotto analizzando i dati sui bilanci delle imprese presenti nei propri archivi e in quelli di Hawk, società partner, ha stimato che in Italia ci sono 15mila ristoranti a rischio di infiltrazioni criminali, ed il loro numero è in continua crescita”. E almeno 9mila sono vulnerabili alle infiltrazioni della criminalità: questi si aggiungono ai 6mila, in condizioni finanziarie fragili, del periodo pre-Covid.

Condizioni che sono state rimarcate anche dall’analisi della Direzione investigativa antimafia, in particolare per l’Emilia-Romagna. La Lega chiede quindi un supporto economico alle imprese “sia sotto forma di reali aiuti economici, sia mediante la previsione di una rete territoriale di ausilio professionale e amministrativo per sostenere le famiglie e le imprese più fragili”. La risoluzione è firmata anche da Andrea Liverani, Matteo Rancan, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Matteo Montevecchi.

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