Morrone (Lega) difende Salvini: ri-elezione di Sergio Mattarella per superare l’impasse, la resa dei conti rimandata di un anno e mezzo

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“Tra i veti di Enrico Letta del PD e la prospettiva di ricadere nelle sabbie mobili del ‘neo-centrismo’, con una riproposizione della politica dei due forni, Matteo Salvini con un ‘coup de theatre’ ha fatto saltare il banco. La proposta di una ri-elezione di Sergio Mattarella era l’unica percorribile per superare l’impasse, rimandando di un anno e mezzo la resa dei conti. Non ha vinto nessuno, ma con le prospettive che si stavano delineando sarebbe potuto andare peggio. È uno zero a zero, che lascia l’amaro in bocca a chi sperava in una svolta ai vertici del Paese, ma è servito comunque a fare chiarezza sull’attuale panorama politico”. Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone commenta il bis di Sergio Mattarella.

“In primo luogo, è evidente che l’unità del centrodestra è oggi una chimera. Abbiamo sperato che l’area alternativa alla sinistra mostrasse coesione superando le legittime diversità. I fatti hanno smentito l’auspicio. I vertici di Forza Italia non sono riusciti a coagulare tutti i propri eletti sulla candidatura prestigiosa di Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il raggruppamento eterogeneo di centro, inoltre, pare ostacolare la formazione di una grande area liberalconservatrice, obiettivo della Lega. Fratelli d’Italia sembra preferire la strategia dell’uno contro tutti, insofferente al gioco di squadra. È palese, invece, che la Lega con Salvini ha giocato tutte le carte possibili. – continua Morrone – Ha proposto nomi di prestigio ricevendo solo dei ‘no’. Ha sostenuto con convinzione la novità che una donna fosse eletta Presidente della Repubblica, puntando su Casellati. Venuta meno questa opzione, Salvini ha accolto la proposta di Enrico Letta e Giuseppe Conte di votare Elisabetta Belloni. Immediatamente Letta ha cambiato idea. E questo la dice lunga sulla coerenza del Pd, che in questa situazione ha mostrato tutta la sua confusione. Non ha, nei fatti, presentato candidati credibili. E, nel dubbio, la carta vincente di Letta era Mario Draghi al Colle, pur conoscendone le gravi ricadute.”

“Molti ambienti del potere hanno strumentalmente dato fuoco alle polveri contro Salvini. Si tratta di quel ‘sistema Paese’ che ha tutti gli interessi ad autoconservarsi, puntando all’immobilismo, e che, per questo, teme l’attivismo del leader leghista. Non a caso, dietro le quinte, si stava predisponendo un altro progetto che, se fosse andato in porto, avrebbe bloccato per anni l’Italia nella palude del neo-centrismo. Bene ha fatto Salvini a calare la carta Mattarella, l’unico che avrebbe messo fine all’impasse. A molti questa scelta non piacerà, ma ragionandoci appare evidente che si tratta di un mero passaggio non ininfluente che separerà due epoche. Da oggi l’Italia si gioca il proprio futuro” conclude Morrone.

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