Ruolo dell’ospedale di Cesenatico, Uil: “Ausl Romagna e servizi sanitari della costa”

Il sindacato interviene nel dibattito di questi giorni sul futuro del 'Marconi'

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In questi giorni, anche grazie all’approssimarsi delle amministrative comunali, si è rianimato il dibattito sull’Ospedale Marconi di Cesenatico. Si tratta certamente di un fatto positivo, che evidenzia quanto sia importante l’appuntamento elettorale per i cittadini. Vorremmo però ricordare a tutti che da gennaio 2014 è stata costituita l’Ausl di Romagna, quindi sarebbe sbagliato e improduttivo discutere dell’Ospedale Marconi di Cesenatico, isolando il ragionamento da una visione strategica sul ruolo del Marconi nel contesto di area vasta ed in particolare della fascia costiera. Per queste ragioni sulle tematiche sanitarie la UIL di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini agisce da tempo in modo sinergico consapevole che il territorio “Romagna” può rappresentare una opportunità che nessun contesto territoriale preso singolarmente può garantire.

In questa particolare fase di dibattito locale, intendiamo portare qualche riflessione in quanto il ruolo del Marconi non può a nostro giudizio essere sganciato dal ruolo delle altre strutture sanitarie della costa.
Rivendichiamo, non per protagonismo, ma per dovere di verità, che la UIL intervenne in più occasioni nel 2010, per chiedere di garantire all’ospedale di Cesenatico una propria identità. 
Lo facemmo non attraverso proposte difficili da realizzare, ma nello specifico con la richiesta di un vero pronto soccorso ad es. con un ambulatorio ortopedico e una sala gessi e con l’idea che si dovesse ragionare, in sinergia tra i Comuni della costa, a favore di una più ampia gamma di servizi utili ai cittadini.

Dal 2010 non abbiamo visto passi concreti in nessuna direzione, se non ultimamente con un importante investimento, una nuova risonanza magnetica presso l’Ospedale di San Giorgio di Cervia, che a nostro avviso deve rappresentare il primo passo per migliorare i servizi sanitari della costa, nella direzione di adeguati investimenti in tutte le attuali strutture, Cesenatico, Cervia e Bellaria.  

Sono tante le motivazioni a supporto di questa richiesta, ma per dovere di sintesi ne citiamo solo alcune: un bacino di utenza, Cervia/Cesenatico/Bellaria di oltre 75.000 cittadini, una stagione estiva che concentra nel territorio molti turisti e di conseguenza un’offerta turistica più qualificata, un decongestionamento degli accessi di pronto soccorso nell’entroterra e di conseguenza un miglioramento del servizio e della sua accessibilità per l’intera collettività.

Pertanto, per la UIL, il tema non è quello piuttosto irrealistico di un ospedale di costa, ma di strutture ospedaliere di costa in sinergia fra loro, evitando costosi duplicati e con delle specifiche vocazioni di grande utilità per la collettività.

Preferiamo quindi ragionare su proposte concrete e realizzabili; ad esempio, vogliamo suggerire al dibattito di affrontare il tema delle visite per le patenti speciali, ovvero per quei soggetti anziani o con disabilità, che oggi dalla costa si devono recare all’ospedale di Cesena o di Ravenna; perché non pensare ad una soluzione, a Cesenatico o a Cervia che produca una risposta qualificata per attenuare questo disagio, a tanti cittadini che vivono già una condizione difficile?

Confidiamo che la campagna elettorale prospetti proposte e progetti e soprattutto vogliamo sperare che si propongano soluzioni realizzabili.

UIL Cesena – Forlì – Ravenna – Rimini

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