Università. Da settembre gli studenti dell’Emilia-Romagna sono tornati alle lezioni in presenza

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Settembre è stato il mese della ripartenza per le università emiliano-romagnole: ciascun ateneo, nell’ambito dell’autonomia di cui gli enti universitari dispongono, ha ripreso in presenza le lezioni anche se con modalità e percentuali diverse, con sistemi di prenotazione del posto in aula nella maggior parte dei casi.

Le lezioni sono riprese in modalità mista, sperimentata durante il periodo del lockdown, permettendo la partecipazione di studenti fuorisede, pendolari o lavoratori verso un ritorno graduale alla normalità.

È quanto ha spiegato l’assessore alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale della Regione Emilia-Romagna Paola Salomoni nell’informativa sulla ripresa delle attività universitarie che si è svolta questa mattina nell’ambito della Commissione regionale Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità.

“La didattica nelle università è ripartita- ha detto l’assessore- grazie all’uso del green pass. Le aule sono tornate a essere occupate in piena capienza soprattutto per i laboratori, mantenendo comunque sistemi di prenotazione del posto, mentre per le lezioni frontali si è preferito mantenere la modalità mista”. “Le ripartenze sono state scaglionate- ha precisato- mentre per la sessione autunnale degli esami si è fatto ancora ricorso a una modalità mista, con una geografia variabile. Va considerato che l’86% della popolazione tra i 20 e i 29 anni in Emilia-Romagna è vaccinata, per cui il ritorno in aula, auspicato dal ministero e da noi sollecitato nel rispetto dell’autonomia degli istituti universitari, è un obiettivo alla portata di tutti. È importante che l’università sia anche un luogo fisico di incontro e accoglienza”.

Anche le biblioteche e le sale studio stanno gradualmente tornando alla riapertura, grazie anche alla possibilità di prenotazione del posto. Su questo fronte l’assessore ha assicurato l’impegno della Regione a salvaguardare l’accesso alle strutture gestite direttamente da ER.GO, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori. ER.GO sarà in prima fila anche per garantire il diritto allo studio, per il quale le domande sono ancora aperte: la volontà della giunta regionale è quella di sostenere al 100% gli aventi diritto.

In calendario sono previsti incontri con i rettori sul tema del diritto allo studio e sui finanziamenti in merito previsti dal PNRR.

Sul fronte dei controlli del green pass, le università hanno scelto diverse modalità, in base anche alle necessità logistiche, a campione tra gli studenti oppure con controlli all’entrata.

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