Sede delle Dogane in centro, il Comune di Rimini “contrario al trasferimento e pronto a tutto”

"Porterebbe traffico e smog, l'eventuale risparmio sul canone d'affitto è tutto da dimostrare"

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Troppo traffico e smog con la sede delle dogane in centro a Rimini: l’amministrazione comunale della città rivierasca torna a criticare il trasloco della struttura dal Caar, il Centro agro-Alimentare di via Emilia vecchia, all’ex sede Inail in via Melozzo da Forlì, per le sue “ricadute in termini di sicurezza, di traffico, di impatto ambientale e sull’efficienza del servizio”. Ribadendo “la totale contrarietà alla decisione”. 

Già qualche settimana fa, il sindaco e presidente della Provincia, Andrea Gnassi, e il presidente della Camera di commercio della Romagna, Fabrizio Moretti, avevano inviato una lettera all’Agenzia delle dogane per l’Emilia-Romagna e Marche e all’Agenzia nazionale del Demanio per esprimere “tutti i dubbi su un trasferimento ritenuto poco funzionale e dannoso per il territorio, oltretutto in contraddizione rispetto agli importanti investimenti effettuati negli ultimi anni proprio sull’attuale sede di San Vito”.

Di pari passo con il dialogo e le relazioni con gli enti coinvolti, in questi giorni i tecnici dell’amministrazione stanno studiando tutti gli strumenti tecnici possibili per fermare una riorganizzazione che sarebbe “evidentemente peggiorativa in termini di efficienza rispetto alla collocazione attuale”, dotata di caratteristiche favorevoli come la vicinanza al casello autostradale di Rimini Nord, una viabilità di accesso adeguata e piazzali di manovra e di sosta attrezzati per i veicoli anche di grandi dimensioni. Peculiarità che nel 2005 portarono al trasferimento della Dogana dalla precedente sede di via Destra del porto.

L’eventuale risparmio sul canone d’affitto, prosegue l’amministrazione, è “tutto da dimostrare” e comunque “non andrebbe a controbilanciare i costi che si andrebbero a generare in termini di sicurezza per i cittadini, di traffico in un’area ad alta densità abitativa e già ampiamente trafficata e non per ultimo di qualità della vita e dell’ambiente”.
Insomma, concludono da Palazzo Garampi, la nuova collocazione “sarebbe dannosa sotto tutti i punti di vista e in netta controtendenza rispetto al lavoro che tutte le città stanno faticosamente portando avanti per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile”. Per questo l’amministrazione comunale “farà di tutto e in ogni sede, avvalendosi di ogni prerogativa e potestà possibile, per impedire un trasferimento che a tutti gli effetti si configurerebbe come un atto arrogante e di sfregio nei confronti dell’intera comunità”. 

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