Oman, un paese tra modernità e tradizione pronto a diventare un polo turistico

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Chi c’è stato ne sente la mancanza e ripensa con nostalgia ai giorni che vi ha trascorso, l’Oman non è un ricordo di cui ci si stanca facilmente. Più agile, invece, sembra il processo con il quale il paese sta convertendo se stesso in uno Stato più moderno, a tratti avveniristico, sulla scia dei modelli esemplari che certo non mancano nella penisola araba.

Attraversando l’Oman idealmente si può passare dalla modernità estrema delle città, emblematico lo sviluppo in tal senso della capitale Muscat, alla bellezza ancora selvaggia delle oasi del deserto e degli affascinanti scenari che offrono queste latitudini nella punta a sud-est della penisola. Insomma, alla domanda “dove va l’Oman?” la risposta è “verso il futuro”, sta a chi ha voglia di gustare ancora il sapore tipico della tradizione di questa terra precipitarsi a visitarla prima che la magia vada appassendo in favore di sviluppo e progresso.

 

Un cambiamento irreversibile

Fino al 1970 l’Oman era un paese dove vigeva ancora la schiavitù, piaga figlia di un lungo retaggio seicentesco e appartenente a un’epoca in cui le fortune del sultanato sono state pressoché legate a questa pratica e al commercio d’armi. Quindi ci ha pensato l’attuale sultano Qabos a rovesciare le sorti del paese e trainare l’Oman fuori dall’arretratezza alla quale era relegato, tutto questo attraverso il rovesciamento del vecchio sultanato di Sa’id bin Taymur, niente meno che suo padre.
Da quel punto in poi il paese è sbocciato sotto la chiude del nuovo sultano che all’epoca dei fatti era appena ventinovenne e ancora oggi occupa il suo scranno. L’Oman ha cominciato a investire nelle sue risorse e in rapporti più saldi e pacifici con i paesi limitrofi, sposando una maggior apertura nei confronti della comunità internazionale. Sicurezza e connessioni sono probabilmente i principali fattori che hanno spinto il paese alla ribalta soprattutto nel campo del turismo, vedendo aumentare esponenzialmente i numeri in ingresso.
Lo sa bene l’Italia che è uno dei paesi ad aver accresciuto di più la propria presenza nel paese in questi ultimi anni, addirittura stabilendo tassi di crescita a tre cifre tra il 2017 e il 2018, non a caso un frangente in cui alcuni cambiamenti e investimenti hanno reso estremamente più semplice viaggiare dall’Europa verso certe latitudini.

 

Il nuovo aeroporto internazionale di Muscat

Come non fare accenno alla nuova struttura dell’aeroporto della capitale omanita, 335 mila metri quadri di superficie sui quali è stata eretto quello che punta ad essere uno dei 20 scali principali del mondo entro il 2020. Ci sono due gate omologati per i mezzi più pesanti, 40 finger per il collegamento tra aerei e aerostazione comprendenti 29 lounge, così definite le aree comfort per i passeggeri, oltre a 6 mila metri quadrati di sola area duty free e un parcheggio per le auto da ben 5 livelli che conta circa 2300 posti. Insomma, una struttura mastodontica che punta all’eccellenza.
L’ambizioso obiettivo, quello della classifica dei migliori scali del mondo, sarà ricercato anche attraverso la costruzione di tutta la zona antistante l’aeroporto che già si sta popolando di hotel lussuosi, ristoranti e piscine, nonché di sale congressi visto che lo step successivo a quello di raggiungere il grado di hub turistico non potrà che essere il divenire un centro nevralgico dell’economia della regione peninsulare al pari di Qatar ed Emirati Arabi.
A proposito di queste due paesi e delle loro compagnie di bandiera (Emirates e Etihad), anche l’Oman non vuole essere da meno con la propria Oman Air, compagnia di bandiera che già da anni va affermandosi come una delle migliori compagnie del mondo (e vincendo per diversi anni consecutivi i World Travel Awards come miglior compagnia nella categoria ‘economy’). Il segno piuttosto chiaro che il successo di questo Stato passa molto dai suoi collegamenti enormemente rinforzati.

 

Sicurezza da primi della classe

Basta buttare un occhio alla regione per comprendere che certamente no, la penisola araba non è uno dei luoghi più calmi della Terra ma vi sono diversi focolai. L’Oman confina con lo Yemen, è a poche miglia nautiche dall’Iran e non troppo distante dalla Siria. In ogni caso questo contesto non scalfisce in alcun modo l’ordine interno del paese che gode di una grande stabilità.

Secondo il Travel and Tourism Competitiveness Report del 2017 (in attesa di leggere i piazzamenti del 2018) nella classifica della sicurezza l’Oman si merita un ottimo quarto posto, al di sopra della maggior parte dei paesi occidentali eccetto Islanda e Finlandia, oltre agli Emirati Arabi che pure sono sul podio e completano questo il quadro di una regione che si è votata alla sicurezza.
Nonostante questo dato dia bene la dimensione di quanto sia pacifica la situazione in Oman, ciò non toglie che si possa vivere ancora un’avventura meravigliosa ed emozionante visitando il paese. Le nuove costruzioni infatti non hanno ancora superato il fascino delle notti nel deserto, un’esperienza che fa parte dei viaggi avventura in Oman organizzati da chi il paese lo conosce davvero. In Italia infatti c’è addirittura un tour operator con oltre 15 anni di esperienza in loco, un ponte tra il nostro paese e questa realtà affascinante del mondo arabo da vedere presto, prima che la modernità ne cambi irreversibilmente i connotati.

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