Dopo le visite, la Regione taglia anche le attese per i ricoveri

Obiettivo per 2017, 90 per cento di quelli programmabili entro 30 giorni

Dopo le visite specialistiche e gli esami strumentali, ora in Emilia-Romagna si punta ad abbattere le liste d’attesa anche per i ricoveri ospedalieri con l’obiettivo, entro la fine del 2017, di ricoveri in 30 giorni per almeno il 90 per cento di quelli programmabili. Lo prevede il Piano ad hoc presentato ieri, 14 marzo, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme all’assessore alla sanità, Sergio Venturi, e alla direttrice generale, Licia Petropulacos

 

Un piano – secondo quanto riferito dall’agenzia ANSA – che prevede, tra l’altro, investimenti fino a 6 milioni per il reclutamento di ulteriori professionisti. «Potenziare la nostra sanità, già di grande qualità – ha detto Bonaccini – per avere più servizi, ancora più efficienti e vicini alle reali esigenze delle persone, è un impegno sul quale intendiamo continuare a spingere con forza, dimostrando che una maggiore efficienza vuol dire investimenti e nuova occupazione». Venturi ha sottolineato come lo scopo sia di dare presto tempi certi e prevedibili sul quando un paziente sarà operato.

 

«Nei primi sei mesi dall’entrata in vigore della norma che prevede il pagamento di una penale in caso di mancata disdetta per visite specialistiche ed esami strumentali in Emilia-Romagna, l’assenza di comunicazione da parte dei cittadini è passata dal 7 per cento all’1 per cento». Lo ha detto, durante la presentazione del Piano della Regione per tagliare le liste d’attesa per i ricoveri ospedalieri, la direttrice generale alla cura della Persona, Salute e Welfare, Kyriakoula Petropulacos. Dal 4 aprile al 4 ottobre 2016 su circa 5 milioni di appuntamenti sono stati poco meno di 68mila i cittadini che non si sono presentati. Circa il 16 per cento (800mila) sono stati disdetti (o modificati), e di questi l’87 per cento entro i termini previsti dalla legge regionale (cioè almeno due giorni lavorativi prima dell’appuntamento).

 

Gli appuntamenti soggetti a sanzioni per disdette tardive e mancate presentazioni sono circa il 3,5 per cento (179mila) del totale. «Si stima – ha detto Petropulacos – che, per questo primo semestre di applicazione della norma, il valore economico delle sanzioni superi i 3,5 milioni di euro».