Quasi 15mila under 40 vivono ancora con i genitori a Rimini, mentre la popolazione invecchia

I dati del report demografico del Comune: il numero delle famiglie si avvicina a 65.700. Lisi: «il dato forse più significativo sono i quasi 14.775 figli, compresi tra i 18 e i 39 anni, che vivono ancora nella famiglia di origine, dimenticati dal welfare altro che bamboccioni»

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Una popolazione che continua a invecchiare e con sempre più famiglie, ma con pochi figli. E soprattutto un esercito di quasi 15.000 under 40 che vivono ancora sotto lo stesso tetto di mamma e papà. E’ la fotografia che restituisce il report demografico del Comune di Rimini, secondo il quale il numero delle famiglie si avvicina a 65.700, rispetto alle circa 59.500 del 2007, mentre gli over 65 sono oltre 9.600 e oltre 4.400 gli ultra ottantenni. 

Tra i nuclei familiari, quelli mono la fanno da padrona, arrivando a più del 36% del totale, quasi 24.000. Calano quelli a tre e quattro componenti, rispettivamente il 18% e il 13%, il segnale delle “progressive difficoltà ad avere uno o più figli per le giovani coppie”.

Le famiglie composte solo da italiani sono quasi 56.600, solo da stranieri poco meno di 6.500 e le “miste” circa 2.600. Le coppie conviventi sono 2.141. Come sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi, «il dato forse più significativo delle dinamiche sociali che caratterizzano il nostro periodo sono i quasi 14.775 figli, compresi tra i 18 e i 39 anni, che vivono ancora nella famiglia di origine». Di questi due terzi hanno tra i 18 e i 29 anni, mentre 1.450 tra i 30 e i 40 «non riescono ancora a sviluppare una autonomia rispetto la propria famiglia». Attenzione dunque, avverte Lisi, «Altro che bamboccioni». Si tratta di «una criticità e un allarme di dinamiche sociali ed economiche ben più serie e complesse, sintomo di un disagio sociale troppo spesso sottaciuto».

Per molti di questi giovani, i genitori rappresentano l’«unico, vero e proprio ammortizzatore sociale. Sono figli di una generazione ignorata e maltrattata dai governi, anche perché politicamente non sono rappresentati, a differenza degli over 65, che in un Paese vecchio come l’Italia rappresentano invece buona parte dell’opinione pubblica. Anche per questo i buchi del welfare italiano riguardano soprattutto loro».

Rimini è in controtendenza dato che «investe circa un terzo del proprio bilancio per servizi di welfare legati alla progressiva autonomia dei soggetti coinvolti, ma non basta». Sono necessarie «riforme strutturali a livello di governo centrale».

Tornando alla statistiche a Rimini ci sono sempre più capelli bianchi. Infatti l’indice di vecchiaia compie un balzo di ben tre anni passando da 174 nel 2015 a 177 nel 2016. Vale a dire che ci sono 177 riminesi over 65 anni ogni 100 adolescenti da 0 a 14 anni. Tra gli anziani le famiglie unipersonali, quelle potenzialmente più esposte e fragili, raggiungono quota 9.635 e sono formate per la maggior parte da donne sole, principalmente per effetto della longevità che le caratterizza.
Il cognome più diffuso è Fabbri, 1.512, seguito da Rossi, 1.023, e Bianchi, 867. 

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