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LA POSTA DEI LETTORI / «A Enada venditori di slot machine attirano i bambini nei loro stand»

«È una strategia subdola che la polizia dovrebbe punire»

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Spettabile Redazione, sono una mamma di 44 anni e gestisco con mio marito uno stabilimento balneare a Rimini. Trascorro l’estate in Italia, ormai da quasi 20 anni, mentre d’inverno abitiamo all’estero, dove cresciamo la nostra famiglia. Nel bagno abbiamo una zona riservata ai bambini, con alcuni giochi del tipo “gonfiabili”. Ormai è giunta l’ora di rinnovare questi giochi, e siamo quindi andati alla fiera di settore, che si chiama Enada

 

Ci siamo fatti accompagnare da mia sorella con due figli, di 2 e 5 anni, un po’ per poter trascorrere un poco di tempo con lei, che abita a Bologna, un po’ per far testare i nuovo gonfiabili dalle bambine: chi meglio di loro può dare un giudizio su cosa comprare?

 

Quello che mi ha colpito subito è che la fiera ospita sia i giochi per i bambini che i giochi per gli adulti, cioè le slot-machine e i videopoker, e che le due sezioni non sono assolutamente divise. Per arrivare al padiglione dove c’erano i gonfiabili siamo per forza dovuti passare davanti a decine di espositori di slot-machine, alle quali si gioca con denaro e si vince denaro.

 

Naturalmente non eravamo gli unici con dei bambini a seguito. Erano in molti i visitatori che, con i bambini tenuti per mano, hanno dovuto fare zig-zag fra le slot-machine per visitare gli stand con i giochi per i bambini. La cosa che mi ha veramente disturbato, in quanto non ci avevano avvertito di questo, se no non ci saremmo mai venuti, o eventualmente avremmo lasciato a casa i bambini. Cosa mi ha poi completamente disturbato, e sulla quale penso che le autorità giudiziarie dovrebbero subito agire, è che proprio alcuni venditori di slot-machine attirano i bambini all’interno dei loro stand offrendo quello che ai bambini piace di più: delle monete di cioccolato e dei palloncini.

 

Tutti i bambini presenti in fiera, infatti, avevano un palloncino con una grande N sopra. Anche i nostri bambini e, naturalmente, lo volevano, e quindi ci siamo avvicinati allo stand con la pubblicità di Admiral – Novomatic, dove due signorine in rosso ci hanno accolto e dato alle bambine i palloncini e le monete di cioccolato, a noi adulti un sacchetto in stoffa con dentro della pubblicità delle slotmachine. La cosa grave è che per ricevere i palloncini siamo dovuti entrare nello stand per riceverli. Naturalmente sul palloncino non c’era una scritta “slot machine” oppure “novomatic giochi d’azzardo”, quindi nessuno di noi sapeva cosa vendevano nello stand dove venivano dati i palloncini. C’era solo una grande ‘N’. I palloncini venivano distribuiti solo ed esclusivamente entrando nello stand di questa società, dopo aver quindi visto per bene tutti i giochi di videopoker.

 

Si legge molto oggi di malattie legate al gioco di azzardo, ed il fatto che le bambine siano già state in una sala con i videopoker e associno i regali ricevuti con questo luogo mi fa rabbrividire. È una strategia subdola e che la polizia dovrebbe punire.

 

I palloncini sono il simbolo della innocenza, sono un regalo destinato solo ed esclusivamente ai bambini ed il fatto che ad una fiera dove ci sono anche giochi per bambini si decida di attirarli nello stand per farsi un po’ di pubblicità con questo metodo è un comportamento diabolico. Nello stand, tra i videopoker, faceva da sfondo un cartello triangolare rosso come il vestito delle signorine che distribuiscono i palloncini, è una immagine che non riuscirò mai più a levarmi dalla mente. Sul cartello c’era scritto “responsible gaming – gioco responsabile ”. Vergogna a queste aziende!

 

Chiedo gentilmente di poter restare anonima per motivi di privacy: Grazie.

 

Lettera firmata

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